L’ordinanza di chiusura al traffico di corso Vittorio Emanuele II nel fine settimana è stata annullata dal TAR che ha accolto il ricorso dei commercianti, di fatto sconfessando la decisione dell’Amministrazione comunale.
Sul tema è intervenuto prima il PD: “Cannito come al solito decide in modo approssimativo e arrogante – così la capogruppo del Pd Rosa Cascella e i consiglieri comunali Lisia Dipaola, Giuseppe Paolillo, Santa Scommegna, Adelaide e Massimo Spinazzola.
“La sentenza del TAR – affermano i dem – è l’ennesimo schiaffo ad un modo di amministrare fallimentare. Più volte gli esercenti avevano espresso la volontà di confrontarsi con il Sindaco, il Vice Sindaco Giuseppe Dileo e l’amministrazione tutta per trovare soluzioni più consone alle esigenze di tutti, senza mai negare l’utilità delle aree pedonali. Noi stessi come Pd ci siamo mostrati vicini alle istanze di residenti e commercianti presentando diverse domande di attualità in consiglio comunale al fine di avviare un dialogo costruttivo. Tutte richieste non sono mai state accolte, Cannito ha voluto ostentare la sua forza rivolgendosi in modo burbero a chiunque chiedesse spiegazioni e producendo un provvedimento senza senso: questi, alla fine, sono i risultati”.
“Il sindaco – proseguono i consiglieri – dovrebbe ascoltare la sua comunità invece di sottostare a consiglieri comunali che lo ricattano per una alzata di mano in consiglio comunale, con il solo ed unico scopo di mantenere in piedi la maggioranza. Questa vicenda rappresenta l’ennesimo fallimento di un’amministrazione sorda e arrogante. Il “salotto buono” – concludono i dem – così come lo definiva Cannito, si costruisce con la collaborazione di tutti e non con atti cervellotici e sbagliati”.
Non la manda a dire neanche il gruppo di Forza Italia con parole di offesa anche nei confronti di alcuni membri della maggioranza: “Il TAR Puglia non ha bocciato solo la chiusura al traffico di Corso Vittorio Emanuele, ma anche, e forse soprattutto, l’arroganza, la superficialità e l’incompetenza di molti cortigiani, avidi di potere, pagati con lauti stipendi e solo gonfi del proprio ego.
Avevamo promosso un incontro tra Sindaco e commercianti ed avevamo anche concordato soluzioni avvallate da Cannito. E poi? Niente, nessun atto di ciò che si era concordato. Forse perché i cortigiani, chiusi nel Castello incantato di Palazzo di città, lontani dai reali problemi dei cittadini comuni e solo intenti a reclamare e divorare prebende, non hanno consentito al Sindaco di onorare quanto concordato. Fortunatamente c’è la Giustizia che spazza via l’ignoranza, la ineducazione di chi parla e sghignazza mentre i cittadini disperati rappresentano a chi dovrebbe tutelarli i propri timori per il lavoro e l’attività commerciale di una vita.
Ci chiediamo, e chiediamo al Sindaco, perché arrivare a tanto e non confrontarsi serenamente con i barlettani? Non crede Sindaco Cannito di aver perso, perché circondato da troppi giullari di Corte e sciacalli arroccati allo stipendio, il contatto con la Barletta reale?”