Un danno incalcolabile sarà la recente riforma per la cosiddetta Autonomia Differenziata, anche per quanto riguarda i trasporti pubblici. È chiaro il messaggio dell’incontro di ieri sera, svoltosi presso la chiesa di San Michele nel centro di Barletta, organizzato dall’associazione “Barletta più” rappresentata dal presidente Francesco Caputo.

Nell’appuntamento, moderato dalla giornalista Carmen Palmiotta, centrale è stato l’intervento-testimonianza della neo assessore ai trasporti della Regione Puglia, Debora Ciliento. Da qualche mese l’esponente del PD ricopre il ruolo nell’esecutivo regionale di Emiliano, dopo un periodo da consigliere.

La Ciliento sottolinea come questa riforma colpirà anche il settore dei trasporti pubblici almeno per il 20% in meno di un già esiguo contributo da parte statale; il primo a venir meno e a non essere considerato da questa legge è il “principio di solidarietà” affermato nella nostra Costituzione, svilendone il significato e non considerando la storia della Repubblica. Sicuramente, principi condivisi anche dal portavoce cittadino del Comitato “Contro l’Autonomia Differenziata”, Antonio Matera, che si è soffermato su tutte le materie su cui interviene tale provvedimento: in primis la Sanità, aumentando quel già notevole gap tra le regioni del Centro-Sud Italia e del Nord.

Le conclusioni della serata sono state del consigliere comunale (PD) Pinuccio Paolillo e vi è stato anche possibile firmare per il referendum contrario a tale riforma per aumentare ulteriormente il numero dei consensi, anche se la quota necessaria delle 500mila firme in campo nazionale è stato già pienamente superata da diversi giorni.

Tra gli interventi dal pubblico presente va sottolineato certamente quello dell’ex sindaco Raffaele Fiore che ha richiamato l’attenzione di tutta la cittadinanza a destarsi affinchè contribuiscano ad arrestare una riforma che di fatto è contraria a storia politica-civile della nostra Nazione, perché la partecipazione non resti un vuoto termine che porterà unicamente a lamentarsi dopo per cui non si è combattuto da ora. Una “chiamata alle armi” dunque (ovviamente in senso pacifico). Inoltre, l’intervento di Fiore ha dato un giusto e significativo inquadramento del tema: una necessità leghista, di matrice secessionista, che è stata contraccambiata affinchè la maggioranza voti prossimamente per il famigerato premierato. Dunque, non ci sono altre ragioni se non il solito tentativo di vendere la dignità della stragrande maggioranza degli italiani in nome di un vecchio principio settentrionalista.

Tra gli interventi anche quello dell’assessore cittadino allo Sport Marcello Degennaro.