«Barletta trova una sede di eccellenza e un luogo che non sarà solo di lettura e conoscenza, ma anche di socialità, condivisione e digitalizzazione affinchè questo materiale così delicato e pregiato trovi non soltanto la possibilità di essere consultato ma anche preservato nella durata della storia». Così è intervenuto il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, intervenendo all’inaugurazione dell’Archivio di Stato di Barletta-Andria-Trani presso l’ex Caserma Stennio di via Manfredi a Barletta nel primo pomeriggio di oggi. «La cultura va avanti se dialoga, abbiamo una tale ricchezza di patrimonio artistico, di depositi e documenti che possiamo mettere a valore arricchendo i vari titoli degli Archivi di Stato delle varie città . La cosa bella è il dialogo tra le Istituzioni, i luoghi del sapere della conoscenza, soprattutto di una memoria viva che proprio qui a Barletta – ha proseguito il Ministro – spesso si dice che siamo sempre tutti in ritardo sull’orologio della storia, però almeno oggi siamo arrivati puntuali a quest’appuntamento e siamo orgogliosi di restituire a questa comunità un patrimonio di questa portata». Sollecitato a rispondere sulla questione atavica di rivalità tra Barletta e Trani riguardante proprio una sede unica provinciale dell’Archivio di Stato, Giuli ha risposto: «Non si tratta di contrasti o rivalità sterili, ma di una sana competizione tra territori di pari bellezza. Alla fine, ciò che conta è il riconoscimento condiviso dell’importanza di questo progetto, che avrà anche una significativa promozione internazionale».

Alla cerimonia culturale, che ha visto una nutrita partecipazione di cittadini, il momento centrale è stato introdotto da Adriano Buzzanca, direttore dell’Archivio di Stato di Bari e delle sezioni di Barletta e di Trani, con gli interventi di Marco Giacomo Bascapé, Soprintendente archivistico e bibliografico della Puglia, Antonio Tarasco Direttore generale Archivi, con i saluti Istituzionali del Vice Sindaco del Comune di Trani Fabrizio Ferrante e del Sindaco di Barletta Mino Cannito: «La sua presenza è un segno tangibile – queste le parole del Primo Cittadino – dell’impegno che il Governo riserva alla promozione e alla tutela del nostro immenso patrimonio culturale. Dopo anni di lotte contro un’ottusa burocrazia restituiamo ai cittadini un luogo identitario e di vitale importanza. Qui è custodita la nostra storia e i barlettani potranno finalmente riappropriarsene. Questo luogo prima convento, poi ospedale, poi caserma, poi riparo per i senza tetto, dopo 23 anni, finalmente oggi si avvera un sogno. Diventa sede autonoma dell’Archivio di Barletta diventando uno dei luoghi culturali più importanti della nostra città».

Un altro obiettivo raggiunto da questa Amministrazione, un impegno che in realtà è ascrivibile dall’allora Amministrazione Maffei, con un restauro già quasi completato, ma che ha dovuto scontare diverse lungaggini burocratiche, realizzandosi solo oggi. La BAT potrà fregiarsi di due sedi dell’Archivio di Stato con pari dignità, una a Trani e una a Barletta.

Presente anche il senatore barlettano Dario Damiani e il Prefetto Silvana D’Agostino. In seguito il gruppo istituzionale ha fatto visita alla sede di Trani dell’Archivio di Stato sempre della BAT.