«Un dato ormai consolidato quello che vede l’Italia tra le mete più gettonate scelte e preferite dagli stranieri per celebrare i loro matrimoni. Dopo i Tropici il Bel Paese conquista il secondo posto in assoluto e questo dato si trasforma in un business di moltissime centinaia di milioni di euro. Dopo la Toscana, la Costiere Amalfitana, l’Umbria, Venezia e Laghi, anche la Puglia sale in classifica e si colloca in posizioni di tutto rispetto in un trend in crescita». E’ la denuncia di Unimpresa Bat, maturata già in un incontro formativo ed informativo tenutosi a Margherita di Savoia. «Una delle tante opportunità che, anche in questo caso, sfugge alle classi politiche e dirigenti locali troppo impegnate a mantenere i loro precari equilibri spartitori per la gestione del potere quotidiano ma che ai più attenti osservatori suscita un’incredibile vision che coniuga attorno a sé una serie di opportunità quindi la scoperta del territorio attraverso visite guidate culturali e paesaggistiche, degustazione di prodotti tipici locali, familiarizzazione con l’ambiente. Insomma tutto ciò che ruota attorno ai destination weddings-prosegue la nota- Tutto questo non passa inosservato neanche agli investitori stranieri, alle società di capitali ed alle multinazionali che intravedono anche in questo ulteriore elemento di speculazione un enorme business quindi si apprestano ad appropriarsi proprio delle spiagge e delle concessioni che andranno messe a bando a causa dell’accettazione da parte dell’Italia, Paese ormai da tempo svenduto all’Europa, ai burocrati, alle Banche ed alle Multinazionali, della cosiddetta Direttiva Bolkestein che in oltre dieci anni dalla sua emanazione ha fato registrare come non mai nella storia italiana un silenzio assoluto da parte dei Sindacati, del mondo Politico (che spesso coincidono), del mondo Associazionistico che si è accomodato per trarne i maggiori vantaggi dalla sciagura che dal 2017 colpirà anche il commercio su aree pubbliche con duecentomila imprese a rischio in Italia e ventimila nella sola Puglia».

No Bolkestein Barletta

«Il “matrimonio internazionale” veicolo di movimentazione di enormi flussi turistici e soprattutto di fidelizzazione visto che si stima che quasi il 30% di chi si sposa in Italia torna per festeggiare il primo anniversario ed una percentuale ancor più alta ci torna negli anni successivi. Quello che quindi è diventato un vero comparto economico fa gola a chi non aspetta altro che qualche anno ancora per appropriarsi delle spiagge italiane sottratte ad imprese familiari che ne hanno garantito storia e gestione per decenni, tramandando le aziende di padre in figlio e strutturando economie locali di sicuro interesse soprattutto occupazionale. Dall’ultimo, recente incontro tenutosi a Barletta nei giorni scorsi sono emerse fortissime queste preoccupazioni sottolineate e confermate dai massimi esponenti, regionali e nazionali,  del mondo Associazionistico organizzatori dell’incontro di Viale Marconi. Bene, benissimo ha fatto anche l’Assessore barlettano ad affermare pubblicamente di voler avviare urgenti procedure di consultazione in quanto, dopo quello che egli stesso ha ascoltato con le sue orecchie, se le cose dovessero stare come riferito dai relatori di quell’incontro, allora la situazione oltre che emergenziale sarebbe drammatica».