«C’è voluto l’ennesimo intervento della magistratura che qualche giorno fa ha disposto il sequestro preventivo con facoltà d’uso dell’intero stabilimento della Timac, per spingere il sindaco Cascella a convocare lunedì pomeriggio nella Sala consiliare, un incontro pubblico per esporre tali dati alla popolazione. Dati che abbiamo richiesto tramite i nostri portavoce eletti nelle Istituzioni e che grazie alla disponibilità del parlamentare Giuseppe D’Ambrosio saranno presto a disposizione di tutti i cittadini». Non hanno dubbi Savio Chiariello e Giacomo Ditrizio, Attivisti 5 Stelle di Barletta. «Ci si attendeva-recita una nota-anche come forma di cortesia istituzionale, che venissero divulgati pubblicamente da Filippo Caracciolo, Presidente della Commissione Ambiente della Regione Puglia, nonché consigliere comunale di Barletta, ma visto che non abbiamo la fortuna di conoscerlo personalmente né di incontrarlo in riunioni private, riteniamo opportuno che vengano messi a disposizione di tutti i cittadini. E’ un modo per poter consentire a tutti i cittadini di Barletta di informarsi autonomamente, per farsi un’idea della situazione in cui siamo».

Lo scorso 20 aprile si è tenuta in Regione Puglia un’audizione per un aggiornamento sull’attività di monitoraggio ambientale sottoscritta il 1 dicembre 2015, da Comune, Provincia, Regione, Asl, Arpa e Cnr-Irsa. In quella sede furono evidenziate diverse situazioni ambientali critiche nella zona industriale di via Trani a Barletta, in particolar modo nelle aree sottostanti la Timac Agro e adiacenti alla Buzzi Unicem. Sono passati ormai due mesi da quell’incontro e quattro settimane dalla redazione della relazione tecnica, ma nessun dato è stato ancora comunicato ufficialmente alla cittadinanza. . Tra i vari punti si chiedeva una comunicazione sistematica, leggibile, trasparente ed affidabile del progressivo sviluppo e dei risultati dei monitoraggi attraverso opportuni canali comunicativi. «E pensare che a settembre 2015 l’assessore regionale all’ambiente Santorsola sentenziava che sulla Timac vi era stato un “ingiustificato allarmismo”-rincara la dose Grazia Di Bari, consigliera regionale M5S-e di concerto con Caracciolo rassicurava i cittadini, predicando un “nuovo slancio al rapporto tra le istituzioni”. Restiamo in attesa di capire come si traduce in azioni concrete questo slancio, visto che ancora una volta la politica ha fallito e abbiamo dovuto aspettare la magistratura».

Concetto ribadito a chiare lettere da Giuseppe D’Ambrosio, parlamentare del Movimento 5 Stelle: «L’attività di campionamento di acque sotterranee ha evidenziato in diversi punti della zona industriale valori di gran lunga superiori ai limiti di legge per diverse sostanze inquinanti. Non possiamo pensare che tutto sia successo nel giro di qualche giorno e nemmeno è credibile l’ipotesi che questo sia il risultato di un caso eccezionale. Quel che è peggio è che si parla tanto dei disastri che oggi riempiono le pagine di giornale e si dimenticano i tanti altri problemi ambientali che rischiano di esploderci tra le mani. I portavoce del Movimento 5 Stelle, i comitati dei cittadini, le associazioni ed un numero sempre crescente di tecnici del settore ci dicono che va alzata la guardia, vanno informati i cittadini, vanno messe in campo azioni di cura e prevenzione. Questa politica dei silenzi e dei temporeggiatori è al capolinea».