Dario Damiani

È stata depositata questa mattina dai consiglieri comunali di opposizione Dario Damiani, Flavio Basile, Gennaro Cefola e Ruggiero Marzocca una interrogazione urgente indirizzata al Sindaco in merito alla situazione della Scuola D’Azeglio oramai chiusa da un mese per i noti fatti verificatesi in seguito alla caduta, per fortuna senza conseguenze per la pubblica incolumità, di calcinacci dal solaio di una classe. Nell’interrogazione i consiglieri comunali richiamano in premessa le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco Cascella e dal preside della Scuola D’Azeglio alla riapertura dell’anno scolastico per gli allievi (temporaneamente spostati presso la Principe di Napoli) che ripropongono come assoluta priorità la messa in sicurezza dell’intero patrimonio scolastico della città. Infatti già lo scorso 7 settembre, all’indomani dell’evento dannoso che riguardò la scuola D’Azeglio, in diversi interventi a mezzo stampa e in riunioni convocate dallo stesso Sindaco, noi consiglieri di opposizione, abbiamo esortato l’Amministrazione Comunale affinché si attivasse immediatamente per reperire fondi ed avviare un serio piano di interventi risolutivi delle criticità esistenti negli edifici scolastici attraverso la costituzione di una “task force” di tecnici esperti.

«Non è ammissibile pensare, scrivono i consiglieri nell’interrogazione, di risolvere problematiche di tale portata in maniera sporadica, e per giunta con provvedimenti ed affidamenti sempre e solo di somma urgenza».
La sicurezza di tutti gli edifici scolastici, propongono Damiani, Basile, Cefola e Marzocca, deve essere perseguita con un piano di prevenzione e monitoraggio mirato ed efficace, affidando controlli seri e sistematici a personale tecnico adeguatamente formato, da individuare all’interno o – se necessario – all’esterno dell’organico di cui dispone l’Amministrazione Comunale. Pertanto ad un mese esatto dell’accaduto alla scuola D’Azeglio i consiglieri firmatari di opposizione interrogano il Sindaco per chiedere come mai ancora nessun atto amministrativo ha finora formalizzato la natura e l’ambito di un incarico affidato solo telefonicamente ad alcuni tecnici, né tantomeno risultano fissati i tempi dell’indagine ed i costi degli interventi strettamente necessari per ripristinare nel più breve tempo possibile la regolare attività didattica. Tutto ciò, concludono i firmatari dell’interrogazione, non può che suscitare forti dubbi ed incertezze su quello che sarà il destino di un edificio così importante per la città.