Anche il mondo del lavoro scende in campo nella campagna referendaria, attraverso l’espressione del principale sindacato italiano, la Cgil, a sostegno del No al referendum su cui saremo chiamati a votare il prossimo 4 dicembre, riguardante le proposte di modifica costituzionale volute dal Governo, con una riforma a firma Renzi-Boschi. Il dibattito è stato aperto anche a Barletta, si è svolto ieri l’incontro organizzato dal movimento sindacale della BAT, presso il Gos di viale Marconi coinvolgendo il prof. Ugo Villani, docente universitario di Diritto internazionale all’Università “A. Moro” di Bari e l’europarlamentare del PSE, on. Enzo Lavarra. Il professore ha illustrato i principali cambiamenti riguardanti la riforma proposta, in particolare riguardo il superamento del bicameralismo paritario con la creazione del cosiddetto Senato dei territori, smontando, di fatto, la logica che determinerebbe la sua composizione: innanzitutto, la mancata elezione diretta dei senatori è stata dipinta come un «arretramento democratico» che non fa corrispondere il principio espresso dall’art. 1 della Costituzione cioè “la sovranità appartiene al popolo”. Cinque senatori sarebbero di nomina quirinalizia per meriti ottenuti nei loro campi professionali, ma Villani si chiede cosa c’entrino questi con le rappresentanze dei territori; la presenza dei consiglieri regionali in Senato non avrebbe senso senza il vincolo di mandato, per cui saranno rappresentanti solo di se stessi o al massimo dei partiti cui fanno riferimento e non delle particolarità territoriali; inoltre per i consiglieri regionali delle regioni a statuto speciale esiste un’incompatibilità per i consiglieri delle Regioni e il ruolo di parlamentari; per quanto riguarda la presenza dei 21 sindaci, Villani ritiene inconcepibile questo loro doppio ruolo svolgendo al meglio entrambe le funzioni. Inoltre ricordiamo che alcune competenze del nuovo Senato resteranno per così dire nazionali come l’intervento sulle leggi referendarie, elettorali, di bilancio, costituzionali e per l’elezione del Presidente della Repubblica.

prof. Ugo Villani
prof. Ugo Villani

Lavarra ha reclamato il fatto di essere bloccati da mesi in Italia sul tema di questo referendum quando esistono urgenze dal punto di vista sociale, lavorativo ed economico; «se il reale punto fosse stato il risparmio dei costi della politica, essi avrebbero potuto dimezzare gli stipendi di tutti i parlamentari con un risparmio complessivo di 90 milioni di euro, anziché i 50 attuali». Anche la riduzione dei tempi per le procedure legislative sarebbe soltanto un «artificio demagogico» utilizzato dal presidente Renzi. La Cgil è convinta sul fatto che la Costituzione dovrebbe servire a porre dei limiti all’esercizio del potere, per evitare conseguenze negative anche pericolose per il Paese e per la democrazia.

on. Enzo Lavarra
on. Enzo Lavarra

È intervenuto anche Carmine Doronzo, come rappresentante dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) sottolineando la difesa dei principi costituzionali legati alla Resistenza per cui è necessario esprimere il proprio dissenso alla riforma. Giuseppe Deleonardis, segretario generale della Cgil-BAT, ha introdotto l’incontro con un’attenta e dettagliata relazione sulle questioni principali poste da questa riforma; il segretario in apertura è intervenuto anche sulla questione già denunciata ieri agli organi di stampa locali riguardante la mancata possibilità di utilizzo dello spazio del Future Centre, negato dal responsabile rappresentante della Confindustria, Cosimo Santoro.

Presente anche Pino Gesmundo, segretario generale Cgil-Puglia; l’incontro è stato moderato da Michela Alicino, addetto stampa della Cgil-BAT. In apertura è arrivato il saluto del coordinatore della Camera del Lavoro-Cgil di Barletta, Franco Corcella.

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