Dopo l’affissione di uno striscione molto discusso da parte dell’associazione CasaPound contro l’accoglienza dei rifugiati a Barletta, e soprattutto dopo la risposta della consigliera comunale del PD, Giuliana Damato con la richiesta di copertura dello striscione oggetto di polemica, CasaPound Italia torna ad esprimersi in merito al comunicato, definito “delirante”, diramato dal consigliere. «Innanzitutto – afferma Andrea Cortellino, coordinatore cittadino di CPI – non possiamo che rammaricarci di come la celerità ed efficienza dimostrata dalla Bar.S.A. nell’opera di copertura dei nostri striscioni non sia nemmeno lontanamente paragonabile al servizio offerto alla cittadinanza, vista la sempre crescente sporcizia delle strade di Barletta e i sempre maggiori costi della TARI, tema di cui CPI Barletta si è già largamente occupata a differenza delle altre forze politiche barlettane, specie quelle di maggioranza. Se usassero tanta celerità nel risolvere le numerose criticità che attanagliano la nostra città, sicuramente vivremmo in maniera migliore; ma questi sono probabilmente pensieri di pazzi sognatori. Venendo ora al comunicato del consigliere Damato – prosegue Cortellino – ci chiediamo in primis come un rappresentante del Partito Democratico possa parlare di legalità, viste le ben note vicende giudiziarie di alcuni esponenti del suo stesso partito, che da anni ormai affossa Barletta e l’intera nazione. Non a caso è notizia di pochi giorni fa la condanna a 6 anni di reclusione di ben due esponenti del PD nel processo di “Mafia Capitale”, vicenda che ha portato alla luce il business delle coop legate alla accoglienza, mostrando il vero volto di questa associazione a delinquere fatta di tangenti e malagestione dei lauti fondi pubblici previsti dal DEF, che ricordiamo, proprio nel 2017, arrivati alla folle cifra di 4,2 miliardi di euro, il doppio di quanto stanziato per i terremotati e per gli italiani in difficoltà economica. Vogliamo inoltre far notare al consigliere come, mentre indossa per un giorno le vesti di paladino della legalità, la nostra città stia sempre più velocemente scivolando nel più totale degrado: spaccio nel centro storico, criminalità e costanti furti nelle zone periferiche della città, senza tener conto della piaga della sempre maggiore povertà e disoccupazione che attanaglia i cittadini barlettani, soprattutto i più giovani. Il consigliere Damato e l’amministrazione comunale farebbero bene ad occuparsi di tali situazioni, e di non prodigarsi esclusivamente contro nostre iniziative o per altri futili tematiche.

Rispediamo al mittente le accuse di “razzismo” – continua la nota – poiché i cittadini sono ormai ben consapevoli che i veri razzisti sono quei buonisti che siedono sugli scranni governativi fautori di queste folli politiche e sostenitori di questa nuova tratto degli schiavi. È in atto una vera e propria sostituzione del popolo italiano, una follia senza controllo alcuno spacciata per “accoglienza”. Per CasaPound, e per la stragrande maggioranza del popolo italiano, il razzismo è permettere che vi siano 5 milioni di italiani in situazione di povertà assoluta, di cui il 12,5% bambini, i quali non hanno diritto alla ben che minima assistenza da parte di uno Stato oramai inesistente. Da ormai svariati anni CasaPound Italia ha intrapreso una vera e propria battaglia per difendere l’identità e la sovranità della nazione, e non sarà certo Lei ed i suoi proclami di facciata, gentile consigliere Damato, a farci cambiare idea. Infine per quanto concerne il “costo economico” inerente l’operazione di copertura degli striscioni – conclude Cortellino – vogliamo rassicurare il consigliere che non sarà certo una qualsiasi sanzione a fermare la nostra attività politica: un militante di CasaPound Italia sarebbe pronto a dare la vita pur di difendere la propria nazione e la propria città dalle scelte scellerate di una classe politica traditrice del popolo italiano, di cui il consigliere Damato è parte integrante nonché sostenitrice».