Blindarsi, ma senza cadere nella militarizzazione. È stretto il sentiero che il Viminale ha indicati ai prefetti e ai questori. Occorre mettere in sicurezza i luoghi più esposti, i centri storici, gli spazi della movida, i viali pedonali. Ma allo stesso tempo non bisogna eccedere con le barriere per non generare l’impressione sbagliata nei cittadini che ormai il terrorismo abbia vinto. Anche Barletta non è stata esente da questa scelta, come ha dimostrato l’installazione di fioriere quali idonei di dissuasione e di protezione dei varchi di ingresso alle zone pedonali istituite nelle ore serali in corso Garibaldi, in corso Vittorio Emanuele e in via Cavour. Sul tema è intervenuta anche Unimpresa Bat:«Le misure anti – terrorismo non devono e non possono interessare solo i grandi eventi e le manifestazioni ma anche le aree urbane, le vie dello shopping e soprattutto i mercati –scrive il presidente Savino Montaruli- lo scorso martedì si è riunito a Barletta il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto Clara Minerva per potenziare i dispositivi di sicurezza a seguito dei recenti episodi criminosi avvenuti in Spagna alla luce delle direttive impartite dal Ministero dell’Interno. Da quell’incontro sono emerse riflessioni ed approfondimenti molto interessanti ed ecco che, per la prima volta, si parla di protezione anche nei mercati«.

Accolte così le richieste di sicurezza formulate dalle primarie Associazioni di Categoria Unimpresa Bat e Casambulanti Italia. «Sono felice che dopo tanta nostra insistenza, in tutte le sedi istituzionali, oggi si cominci a parlare anche di sicurezza e di protezione nei mercati –spiega Montaruli- Si parte da Barletta con la messa in sicurezza dell’area del mercato settimanale del sabato, a Borgovilla ed in tutti i mercati rionali dove è enorme l’afflusso di consumatori e di avventori. Dopo Barletta identica cosa dovranno ora fare ad Andria, a Trani, a Bisceglie, a Canosa di Puglia ed in tutti gli altri mercati che ancora, illegittimamente, si svolgono su strada e sono particolarmente esposti a rischi. A fronte della soddisfazione per la piena attuazione della nostra rivoluzione culturale da anni avviata per la valorizzazione del piccolo commercio, anche su aree pubbliche, devo però affermare che la nostra necessità e richiesta è soprattutto quella di ottenere più uomini e mezzi all’interno delle aree mercatali, con impiego di personale della Polizia Municipale ma anche di altre Forze dell’Ordine in quanto le dinamiche legate agli attacchi terroristici sono molto mutevoli e si adeguano alle situazioni che sono diverse una dall’altra. I mercati, ad esempio, hanno caratteristiche diverse dagli eventi estemporanei come Castel dei Mondi piuttosto che la Disfida, quindi essendo periodici, ripetitivi e prevedibili sono anche più facilmente attaccabili, più sensibili e vanno attenzionati in maniera differente rispetto alle manifestazioni pubbliche, in generale. Non sappiamo chi siano gli interlocutori della Prefettura della Bat per le imprese né chi osi ergersi a “rappresentante” del piccolo commercio non avendo né titoli, né delega né tantomeno mandato per farlo quindi soggetti autoreferenziali inutili nel contesto. Siamo certi e sicuri che ora il Piano di Interventi nelle aree mercatali sarà oggetto di discussione allargata anche ad altri aspetti legati alla sicurezza nei mercati, a cominciare dal rafforzamento della lotta alla contraffazione ed all’abusivismo commerciale ma anche al racket ed alle estorsioni, fenomeni sempre più presenti il alcune specifiche realtà. Alla Prefettura Bat di tutto questo con chi ne parlano? Ne parlano?»