Si è conclusa un’operazione del Nucleo Polizia Marittima della Capitaneria di Porto di Barletta e dell’Ufficio Locale Marittimo di Bisceglie di contrasto alla pesca del dattero di mare.
I militari hanno condotto l’operazione a Bisceglie in località “Anfiteatro” sorprendendo, ancora una volta, l’ennesimo sub scellerato che aveva provocato seri danni agli scogli, per appropriarsi del prezioso mitile.
Questa volta a cadere nelle reti della maglia di controllo è finito un uomo di 52 anni, assieme al suo “palo” dopo che avevano estratto 5 kg di dattero di mare.I due sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria che ha disposto il sequestro di tutto il materiale utilizzato per la raccolta e la distruzione del pescato mediante il conferimento a ditta autorizzata allo smaltimento.
Interventi di questo tipo permettono di contrastare il fenomeno di particolare gravità che si registra, purtroppo numerose volte lungo il litorale di Trani e Bisceglie, proprio alimentata dalla richiesta di consumatori senza scrupolo. Già nell’anno appena passato, analoghi sequestri sono stati condotti nelle città di Trani e Bisceglie da parte del personale della Guardia Costiera.
Ricorda il Comandante della Capitaneria di Porto di Barletta, il Capitano di Fregata Sergio Castellano, che è ben comprensibile come l’indiscriminata raccolta del dattero di mare determini un danno irreparabile all’ecosistema dei fondali marini in quanto il citato mitile si sviluppa all’interno delle pareti rocciose, dove scioglie il carbonato di calcio delle rocce e crea una nicchia in cui stabilirsi e svilupparsi filtrando le sostanze nutritive. La loro crescita, inoltre, è molto lenta (per raggiungere la lunghezza di 5 centimetri sono necessari da 15 ai 35 anni) e la tecnica utilizzata per estrarli dalle rocce è estremamente invasiva e distruttiva.