Se per studenti e scolari l’anno scolastico è appena iniziato, per gli ospedali pugliesi è già tempo di pagelle. A giudicare i 59 ospedali pugliesi è stato il rapporto Agenas e Aress sulla “valutazione partecipata dell’umanizzazione nelle strutture di ricovero”, presentato nei giorni scorsi dal direttore Giovanni Gorgoni, presso la Fiera del Levante.

La valutazione è stata eseguita anche da volontari che hanno dovuto verificare la presenza negli ospedali di servizi, processi e logistiche riuniti in 156 item funzionali a una corretta relazione umana con il paziente/cittadino. L’analisi è complessa e prende in considerazione 4 grandi aree tematiche che raggruppano circa 300 parametri diversi. Le aree tematiche sono: “Processi assistenziali e organizzativi orientati al rispetto e alla specificità della persona”; “Accessibilità fisica, vivibilità e comfort degli ospedali”; “Accesso alle informazioni, semplificazione e trasparenza”; “Cura della relazione con il paziente e con il cittadino”. Miglioramenti visibili ci sono stati per i 59 ospedali pugliesi, di cui 33 pubblici e 26 privati, che rispetto allo scorso anno raggiungono la piena sufficienza, passando da un voto complessivo di 5,8 a 6,9.

Ma a deludere sono i grandi ospedali. Tutti gli ospedali, pubblici e privati sono stati esaminati e il voto finale generale è positivo rispetto a quello di un anno fa: la media è di 6,9 su una scala da 1 a 10, rispetto al 5,8 del 2017. L’area tematica dove gli ospedali pugliesi raggiungono il voto complessivo più alto è quella dell’accessibilità, vivibilità e comfort: 7,4 rispetto al 6,6 dell’anno scorso; a seguire “accesso alle informazioni” (6,7); “cura della relazione con il paziente (6,7); e “processi assistenziali e organizzativi” (6,6). Mediamente, quindi, si può dire che gli ospedali sono finalmente a dimensione di paziente.
I voti provincia per provincia

A livello provinciale, il voto più alto lo ottengono gli ospedali di Bari e Taranto con 7,3; seguono Lecce (6,8), Foggia (6,6), Brindisi (6,5) e Bat unica insufficiente con 5,7 per il Dimiccoli di Barletta ed il “L. Bonomo” di Andria con il 5,8. Nel confronto tra pubblico e privato, vince il secondo quasi ovunque tranne che a Taranto: nella citta ionica, infatti, le strutture pubbliche ottengono un giudizio di 7,6 quelle private 7,1. A Lecce, invece, il privato batte il pubblico (6,9 contro 6,7), scarto ancora più ampio a Brindisi (voto 6 per i centri pubblici, 7,9 per i privati); a Bari si equivalgono quasi (7,3 il giudizio per il pubblico, 7,4 per il privato).