«Ogni cambiamento richiede un adattamento e tre settimane non sono un tempo congruo e sufficiente per abituarsi a una novità, peraltro una novità contestata e rifiutata già nel momento in cui era stata annunciata – scrive il sindaco Cosimo Cannito – tutti ci lamentiamo del traffico e la colpa è dei cantieri, dei lavori in corso, delle chiusure, dei sensi di marcia e di tutto tranne della cosa più evidente, la cattiva abitudine di usare l’auto in centro, di girare in auto per le vie del centro congestionando il traffico per trovare il parcheggio ideale, possibilmente davanti alla meta che si deve raggiungere o davanti al proprio negozio, per poi lamentarsi del traffico e dello smog. C’è un modo, un solo modo, per eliminarli, moderare l’uso delle auto, pedonalizzare il centro. Questo è l’obiettivo dell’amministrazione comunale e certo non piacerà a tutti e non da subito, ma così sarà! La chiusura di piazza Caduti rappresenta una minima sperimentazione di un obiettivo molto più grande che si concretizzerà con l’entrata in vigore della ZTL, la zona a traffico limitato, con la chiusura del centro storico alle auto e i varchi video sorvegliati.

Le abitudini devono cambiare e, come già detto, i cambiamenti richiedono tempo ma ci vuole anche la volontà dei cittadini di provare a migliorare. Per onestà intellettuale si deve voler provare, non si può dire di no a prescindere, per partito preso. Questo è un provvedimento per la città e tutt’altro che contro una categoria commerciale. Ne risentiremo tutti all’inizio ma poi, ne sono certo, apprezzeremo la trasformazione. I commercianti per primi lo faranno. Ad Andria questo è già accaduto diversi anni fa come in altre città. In nessun luogo del modo le vie dello shopping sono aperte alle auto e sono, proprio per questo, affollatissime e frequentatissime. Barletta è diversa e i barlettani sono diversi? Chissà perché quando vanno fuori sono come tutti quanti gli altri! Andiamo avanti, cerchiamo di crescere e cambiamo le nostre cattive abitudini, diamoci tempo e fiducia e cerchiamo di essere costruttivi nelle critiche, non di parte».