«Noi Amministratori Comunali di Barletta: Giuseppe Rizzi (consigliere comunale), Adelaide Spinazzola (consigliere comunale), Luigi Dimonte (consigliere comunale), Massimo Antonio Spinazzola (consigliere comunale), Vincenzo Laforgia (consigliere comunale) Ruggiero Dicorato (consigliere comunale), Ruggiero Passero (assessore), Maria Anna Salvemini (assessore), Graziana Carbone (assessore) Sabino Dicataldo (Presidente Consiglio Comunale), evidenziamo che l’incontro con Michele Emiliano di martedì 7 gennaio a Barletta, testimoniato da una grande partecipazione di cittadini e la sua conseguente vittoria alle Primarie del Centrosinistra del 12 gennaio, ci ha convinti ancora di più che siamo di fronte a una competizione vera e sentita, perché l’elezione di un Presidente di Regione non è una farsa, non è un fatto scontato.

Michele Emiliano, autocritico per quanto non riuscito a risolvere e completare in questi ultimi cinque anni di mandato, indossando diremo “patriotticamente” le vesti del concittadino foggiano, barlettano, barese, brindisino, leccese, tarantino, nella sua autenticità di “sceriffo della Puglia”, ha però rivendicato la sua strategica azione riformatrice, non sottacendo nulla su quanto trovato e risolto tra l’inizio e la fine della sua attività amministrativa. L’umiltà del personaggio che critica se stesso e la dichiarata volontà a non arrendersi, a spronare tutti a riconciliarsi, ad abbattere gli steccati del disaccordo e delle divisioni ideologiche, a nostro avviso e condiviso da tanti, sta facendo tornare finalmente in primo piano la politica pugliese, in questi ultimi tempi anestetizzata dai proclami di un populismo che come il famoso “pifferaio magico”, al di fuori dei toni roboanti e propagandistici, porta tutti all’incantesimo di un sogno del paese del “ben godi” irrealizzabile, non affrontando mai il contenuto dei problemi veri di un’Italia e di una Puglia che invece avrebbero bisogno di un’analisi più attenta, cavillosa, reale e sofferta. E sempre di più ci convince, per cui sosteniamo il grido di allarme di Michele Emiliano “La Puglia non si deve fermare”, un invito a perseverare nella sua azione del cambiamento avviata nel 2015 , che ha prodotto evidenti risultati positivi, nonostante le sterili polemiche strumentali di una opposizione politica avida di posizionamenti, aiutata anche da un’assurda rivalità fratricida. Emiliano vuole che i pugliesi diano un segnale all’Italia intera perché crede, come noi, che la Puglia è la terra dell’accoglienza, la terra che contiene le tracce della Storia, la terra dei monumenti, la terra della Porta per l’Oriente, la terra dai mille costumi e mille usanze, la terra del buon cibo e dell’allegria, la terra che non si arrende alla chiusura e alla paura, la terra dell’inizio del cambiamento, la terra che risponde al populismo evidenziando che il successo politico non può essere costruito sull’odio.

Questi valori , queste volontà e questo impegno noi li condividiamo in pieno perché rispondono esattamente all’azione politica che abbiamo intrapreso rompendo gli schemi di un adattamento di convenienza, che la libera interpretazione ha poi confuso come opportunismo. Abbiamo avuto il coraggio di emarginare una politica tradizionale invecchiata e improduttiva, aprendo un dialogo con tutti coloro che non si sono arroccati su logiche retoriche e immobilistiche o di appartenenza, avviando una progettazione politica diversa. Valori questi che abbiamo anche ritrovato e condiviso con il riferimento locale più diretto e vicino al Governatore e che risponde al nome di Filippo Caracciolo Consigliere Regionale uscente, al quale rivolgiamo ancora una volta la nostra attenzione, ritenendolo degno della nostra fiducia e considerazione proprio in virtù del voler creare la necessità di “mettere tutti d’accordo” in linea con Michele Emiliano. Ritroviamo in Filippo Caracciolo quella continuità di pensiero e quella continuità di azione politica costante, instancabile e sempre al servizio delle idee della comunità locale, provinciale e regionale, capace di essere riferimento di un modo di intendere quella politica di cui il nostro territorio necessita, perché Filippo Caracciolo, anche esponendosi a critiche feroci, ha dimostrato di essere il collante politico capace di saper interpretare i bisogni delle comunità a lui vicine e rimane sempre un innamorato di questa terra».