«Costituente democratica è nata pochi mesi fa con un’idea precisa: a Barletta (ma anche in altre realtà) c’è bisogno di scomporre gli schemi politici esistenti– lo scrive Alessandro Porcelluzzi, uno dei referenti di questa formazione politica, che aveva aderito al cosiddetto Terzo Polo con un raggruppamento di varie forze politiche –  costruire nuovi spazi politici, rimettere al centro i collettivi rappresentati dai partiti e offrire una nuova classe dirigente.

A poche settimane dalle elezioni amministrative, con tutta evidenza, nonostante i molti sforzi compiuti, lo scenario è rimasto sostanzialmente immutato rispetto al 2018. Gli schemi politici sono gli stessi, gli schieramenti sono rimasti immutati, i nomi in campo come candidati sindaci rappresentano plasticamente la resistenza che Barletta (o meglio: la sua politique politicienne) oppone al cambiamento.

Di fronte a questo scenario Costituente democratica non sarà in campo a queste elezioni. Non ci sarà come simbolo, non ci sarà come lista, non ci sarà come parte di una delle coalizioni in gara. I partiti che a Costituente hanno aderito faranno, singolarmente e in autonomia, se lo riterranno opportuno (e secondo le indicazioni dei livelli provinciali, regionali, nazionali), una scelta tra le opzioni in campo per le amministrative del 12 Giugno.

Ma se lo spazio non si è aperto, il bisogno di crearlo rimane, persino più acuto. Perciò Costituente democratica rimane come laboratorio, come fucina d’idee, e dal giorno dopo le elezioni si proporrà come aggregatore per tutti coloro che, al di là delle scelte in questa tornata, intendono partecipare a un progetto di lungo periodo.  Se non è ancora tempo, lo sarà».