Presentazione ufficiale presso il ”Parco dell’umanità” della candidatura dell’avvocato Francesco Mazzola in vista delle primarie per la ”coalizione dell’alternativa” fissate per il prossimo 24 aprile. Il candidato, espressione di Azione e Italia Viva, ha incontrato in mattinata la stampa, toccando diversi temi: dall’ambiente al disagio sociale con riferimento agli ultimi tragici episodi, dalla scelta della location fino all’alleanza del ”terzo polo”, a cui hanno aderito anche Sinistra Italiana, Coalizione Civica e Italia in Comune.

”Questa alleanza-esordisce-è una via d’uscita. E’ un’unità a sostegno di una cittadinanza pulita, una cittadinanza stanca, una cittadinanza che ha subito anni di incultura, anni di incuria e anni di affarismo. Siamo in una fase di decadimento economico, sociale e urbanistico completo. Abbiamo scelto questo parco proprio come simbolo di quello che sto dicendo. E’ nato come luogo creativo e luogo di socializzazione per la periferia di Barletta, ma è ridotto in uno stato di degrado. Probabilmente è stato pensato da ‘menti perverse’, ma voglio pensare che siano solo incompetenti: tanto per iniziare in una città meridionale non è pensabile fare un parco svedese, ma bisognava costruire un parco mediterraneo. Quando parliamo di disagio sociale evidentemente parliamo di qualcosa che non funziona a livello urbanistico. Di conseguenza la periferia diventa la discarica dei problemi cittadini, si fanno centri di raccolta rifiuti e si scaricano gli scempi edilizi che si stavano facendo in altre aree(vicenda Lidl e Castello ndr). Mi sono battuto spontaneamente e gratuitamente per la città, dovremmo essere riusciti ad evitare un vero e proprio obbrobrio. Abbiamo idee precise che esporremo dettagliatamente in campagna elettorale, mettendoci al servizio dei cittadini”.

A livello politico, quella di domenica 24 aprile sarà una sfida interna che vedrà opposte da una parte la sinistra radicale, che appoggia il profilo di Carmine Doronzo, e dall’altra i riformisti e i libdem, che rispondono con Mazzola. ”Dobbiamo superare-prosegue- quello che potrebbe sembrare un limite un limite, ovvero la presenza di diversità di vedute tra i partiti che comporranno la nostra coalizione. Le dinamiche politiche e sociali dei territori possono rispecchiare diversi assetti tra forze che siano unite da valori e obiettivi comuni. Soprattutto da valori. C’è sicuramente una parte più moderata, più progressista e aperta anche allo sviluppo economico, mentre ci sono posizioni più oltranziste ma questo non significa che non si possano trovare punti d’incontro. Abbiamo percorsi metodologici diversi, ma miriamo tutti allo stesso obiettivo”.

A cura di Giacomo Colaprice