«Si lo ammetto, ho usato il telefono». Riportiamo la dichiarazione affidata ai social network della showgirl e attrice di fama nazionale Alba Parietti, che durante la recente rievocazione della Disfida di Barletta ha ricoperto il ruolo di Elvira da Cordova; l’artista è stata ingaggiata dal Teatro Pubblico Pugliese soprattutto per partecipare al Corteo storico di domenica 15 settembre, in alcuni momenti del quale è stata immortalata con il cellulare. Gesto fuori luogo in una rappresentazione cinquecentesca, che ha suscitato numerose polemiche in città, ritenendo il gesto un’offesa ai barlettani che le hanno corrisposto, attraverso le casse comunali, un più che congruo ingaggio. La polemica è balzata anche nello scorso Consiglio comunale, in cui l’opposizione ha criticato l’organizzazione dell’intera tre giorni soprattutto per la scarsa aderenza alla “storicità della rievocazione”.

«Il corteo è iniziato verso le 8 e terminato verso mezzanotte – questa la dichiarazione della Parietti – abbiamo attraversato la città a piedi per circa 8 km mi è stato detto con migliaia e miglia di persone felici. Ho stretto mani e abbracciato quasi tutti i disabili , anziani seduti, bambini, segnalatimi lungo il percorso di persone educatissime affettuose, salutato gente, sorriso tutta la sera , senza mai fare trapelare il mio stato d’animo, esattamente come un’artista fa, conoscendo la legge dello spettacolo. La gente mi ha commosso, la loro incredibile accoglienza ed energia. Poi dopo ore di corteo ad un certo punto ci siamo fermati e ho chiesto il telefono in un momento di stallo per chiamare una persona a cui voglio bene. Ne avevo bisogno perché quel giorno, la mattina mi era stata comunicata la morte di una persona a me molto cara( Luca) , a cui ho voltato molto bene ed ero devastata morta tragicamente. A fatica sono riuscita, come tutti i miei colleghi e persone presenti sapevano a stare in piedi. Ero devastata . Il rispetto per il mio lavoro e l’importanza del mio ruolo nella manifestazione mi ha dato la forza, La gente meravigliosa di Barletta mi ha ringraziato e sostenuto fino a commuovermi, perché mi è sembrato un segnale di forza in mezzo a quel momento surreale che per me era tragedia. Non sapevo che non avrei potuto usare il telefono, l’ho fatto per pochissimi minuti in ore e ore di corteo quando eravamo fermi, ma di questo chiedo comunque scusa se ho mancato di rispetto a qualcuno. L’assessore che ammiro, aveva assistito alle prove e sapeva delle circostanze tragiche che non abbiamo reso note, per non tediare la manifestazione e io sono rimasta per amore della gente e del mio lavoro, questa è la legge dello spettacolo. Show must go on. La verità è solo questa. Sono un essere umano ho avuto bisogno di conforto, ma so di avere messo quella sera tutta la mia professionalità e forza per farla al meglio».

La questione rimane, la polemica è sopita dalle scuse dell’attrice. L’episodio del telefono viene spiegato, ci si scusa e chi vorrà perdonerà. Ma l’inopportunità di spendere una parte del budget destinato alla rievocazione per questo anziché per altro, resterà un elemento su cui riflettere per le prossime edizioni.