Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del gruppo consiliare del PD Barletta (Rosa Cascella – capogruppo, Santa Scommegna, Rosalia Dipaola e Giuseppe Paolillo).
«Un anno fa, noi consiglieri comunali del Partito Democratico di Barletta eravamo fuori dai cancelli della Vingi Shoes insieme ai lavoratori, gli operai e le operaie di quell’azienda. Oggi, un anno dopo, constatiamo con grande amarezza che i loro timori erano fondati. Senza entrare nel merito della pesantissima vicenda giudiziaria che coinvolge l’importante calzaturificio di Barletta, purtroppo quanto temuto si è verificato: la Vingi ha chiuso i battenti e i dipendenti, quasi un centinaio, dopo la cassaintegrazione, sono rimasti senza lavoro e quando anche la disoccupazione arriverà al termine, per loro ci saranno soltanto incertezze e un futuro difficile in un territorio che ha poco da offrire loro.
C’è chi ha lavorato per una vita per quell’azienda e a 40 – 50 anni e più, di cui molte donne, nonostante l’esperienza in un settore che un tempo era trainante dell’economia di Barletta e del territorio, farà fatica a ricollocarsi e si ritroverà come uno scarto nel mercato del lavoro. La produzione manifatturiera è quasi tutta altrove e la zona industriale rassomiglia sempre più a un deserto, dove non mancano anche problemi infrastrutturali e servizi essenziali, che il comune di Barletta non garantisce, a peggiorare la situazione.
La sorte di quei lavoratori e del comparto calzaturiero e manifatturiero della città deve continuare a interessarci. E deve tornare all’attenzione del Consiglio comunale perché una Amministrazione comunale seria deve occuparsi dei problemi del lavoro e dell’imprenditoria del proprio territorio.
Barletta vanta un passato di ricchezza e benessere a cui deve tornare e con il nuovo Consiglio regionale la nostra città deve realmente essere portata all’attenzione del governo regionale ed essere presente nell’agenda politica e di sviluppo della Regione Puglia, grazie a nuovi investimenti e progetti che possano favorire occupazione e crescita economica».