a cura di Paolo Doronzo

La lunga battaglia, lo sappiamo, è stata quella sul quorum, ma già le più rosee aspettative erano tinte di pura illusione, un’illusione non vana, perché ha avuto comunque il merito di porre al centro delle discussioni, di merito o politiche che fossero, un importante argomento di cui il cittadino medio solitamente non è granché informato. Il referendum abrogativo di ieri non ha raggiunto il quorum del 50% +1 degli aventi diritto al voto, così come previsto dalla Costituzione, dunque tutto è rimasto com’era. L’affluenza nazionale ha superato di poco il 32% Le compagnie petrolifere potranno proseguire attività di ricerca e di trivellazione nel mare fino a esaurimento dei giacimenti, così come previsto dalla legge. Certamente il valore culturale del referendum avrebbe contribuito a spingere verso delle decisioni governative per una differente politica energetica. In salsa pugliese, la battaglia aperta era fra il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nonché Segretario regionale del Partito Democratico: quest’ultimo si era fortemente schierato per la vittoria del Sì, contro le scelte della Segreteria nazionale del partito. In Puglia il risultato ha superato la media nazionale, con il 41,65%, tuttavia il risultato non può dirsi soddisfacente per Emiliano, nonostante il grande coinvolgimento della regione Puglia sia per le coste che affacciano sul Mar Adriatico sia sullo Ionio. Tuttavia il Presidente pugliese: «Non finisce qui questa battaglia. Da domani non resta tutto come prima». Del resto appare chiara la battaglia all’interno del PD, che non sembra attenuarsi, e che anzi si apre direttamente in vista del referendum costituzionale di ottobre prossimo.

Soltanto la Regione Basilicata, tra le regioni che hanno richiesto i referendum, ha raggiunto il quorum superando il 50%. In Puglia le Isole Tremiti, coinvolte direttamente dalla questione piattaforme sul fronte costa, hanno raggiunto il 56,5%. La provincia pugliese con il miglior risultato è stata Lecce (47,55%). Nella provincia di Barletta-Andria-Trani l’affluenza complessiva è stata del 37,64%; Barletta, città della costa che spesso richiama all’importanza e al valore che il mare costituisce e può rappresentare anche per l’economia della stessa città, il risultato è stato di poco superiore: il 40,5% degli elettori si è recato ieri, in una domenica calda e di sole, alle urne, realizzando il risultato più elevato dei dieci comuni che compongono la Sesta Provincia; nonostante, bisogna dirlo, l’appoggio per il «Sì» praticamente da tutte le forze politiche presenti in città e dalle Istituzioni locali. A quanto pare questo non basta per smuovere le coscienze dell’opinione pubblica, che non possiamo sapere se abbia scelto l’astensione come consigliato dal Presidente Renzi, o non abbia votato per ‘non curanza civica’. La spallata al Governo è fallita: Renzi vince, ma ha più nemici anche nel suo stesso partito.