Cantina Sperimentale di Barletta

a cura di Paolo Doronzo

Dopo tanto rumore mediatico e qualche passaggio istituzionale, la questione sulla Cantina Sperimentale di Barletta riesce a coinvolgere finalmente un buon numero di cittadini; quell’attenta società civile che ha iniziato un percorso di resistenza e battaglia per la tutela di un Ente che dal 1879 ha svolto la propria attività di ricerca come fiore all’occhiello dell’intero territorio. Questa parte di società civile si è radunata in un Comitato spontaneo, a cui hanno aderito diverse associazioni della città, su iniziativa della Società di Storia Patria di Barletta, presieduta dalla prof.ssa Antonietta Magliocca.

Come è noto la Cantina Sperimentale ha chiuso i battenti il 31 marzo scorso, anche se a dire del commissario straordinario Parlato, le attività erano già rese improduttive da qualche anno. Dunque sarebbe chiaro dire che di “cantina sperimentale” non si deve più parlare, piuttosto ricercare una nuova funzione per questo bene. Il Comitato, intervenendo costantemente con i media e i rappresentanti istituzionali del territorio, è riuscita intanto in una parte dei propri obiettivi cioè la salvaguardia dei beni mobili di valore storico-artistico, contenuti nella sede di via Vittorio Veneto: si tratta di un patrimonio librario di circa 5000 volumi, disegni dell’illustre artista barlettano De Stefano e altro materiale contenuto nell’immobile. A tal riguardo il CREA (Consiglio per la Ricerca ed Economia in Agricoltura) che ad oggi gestisce le strutture scientifiche nazionali, si è impegnato a donare alla Città di Barletta tutto il materiale bibliografico e artistico della storica sede. Nel frattempo le Soprintendenze stanno esaminando tutte le raccolte per una valutazione di salvaguardia. Nei giorni scorsi il sindaco Pasquale Cascella, ha posto l’esigenza di promuovere un partenariato pubblico-privato attorno a un progetto onnicomprensivo (dall’innovazione, alla promozione, alla cultura), nel corso della IV Commissione consiliare della Regione Puglia, convocata su richiesta del consigliere Ruggiero Mennea.

Durante l’ultimo incontro del Comitato spontaneo, riunitosi mercoledì sera scorso presso la sala della comunità di S. Antonio, si è avuta una nutrita rappresentanza di diversi gruppi di cittadini; in particolare hanno partecipato alla riunione, oltre all’ormai solito gruppo di cittadini e associazioni culturali finora non troppo numeroso, rappresentanti della Confindustria Bari-Bat, con il presidente Sergio Fontana e il vicepresidente Cosimo Santoro, rappresentanti della Cantina Sociale e delle Cantine Bardulia di Barletta, l’assessore alle attività produttive Giuseppe Gammarota in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, il consigliere comunale Dario Damiani, rappresentanti della politica locale. La questione dunque si può dire sotto la lente di osservazione di chi di dovere; risolti i primi problemi emergenziali, come chiarito dalla Commissione regionale, si deve provvedere al destino della palazzina che finora ha ospitato la storica Cantina, che non apparterrebbe al Comune di Barletta, tuttavia il CREA sarebbe disponibile ad offrirla in comodato d’uso in cambio di una progettazione specifica che coinvolga anche i privati. Questo è auspicabile ma di non semplice soluzione. La riunione ha proposto alcune strade da intraprendere per ricercare delle possibili soluzioni, ma certamente si è convenuti che dovrebbe essere l’istituzione comunale, quindi il Sindaco, a prendere in mano la situazione mettendo intorno ad un tavolo tutti i rappresentanti delle associazioni di categoria coinvolte, quindi imprenditori, agricoltori, istituzioni comunali e regionali per giungere a una soluzione condivisa entro i prossimi mesi, ricercando il possibile finanziamento sia esso europeo o di altro tipo, magari partendo dall’esempio della gestione dell’Incubatore d’impresa presso l’Ex Distilleria.