Penelope nell’Odissea, in attesa del ritorno del marito Ulisse, “faceva e disfaceva la tela” sostanzialmente per allungare il brodo e non dover scegliere uno dei Proci come nuovo marito. Lunedì, come da noi già annunciato, si è svolto l’incontro in quel di Bari fra il sindaco Cascella e il Segretario regionale del Partito Democratico, Marco Lacarra, a cui ha partecipato anche la Presidente Assuntela Messina, impegnati a risolvere la situazione di crisi fra il primo cittadino di Barletta e il suo stesso partito. Tuttavia, l’incontro non pare aver portato a una soluzione certa, più che altro a prendere tempo direzionando le scelte interne del partito, cercando di trovare una soluzione quanto più pacifica all’interno dello stesso. Pare che l’impegno gravoso di ricercare una soluzione a Barletta, per cui Messina e Lacarra sono ancora impegnati, assolvendo al loro ruolo di terzietà, per cercare innanzitutto di ricostruire, tramite un confronto interno tra le parti, «Un rapporto di fiducia e collaborazione tra sindaco e consiglieri comunali»; l’intervento della segreteria si è reso necessario a causa delle dimissioni del segretario di circolo e di quello provinciale. L’azione d’indagine da parte della segreteria regionale avrà comunque un seguito: sono stati già ascoltati da Lacarra i consiglieri regionali del PD, Mennea e Caracciolo, il dimissionario segretario provinciale, Agostino Cafagna, e saranno ascoltati i consiglieri comunali e gli assessori. Per questi intanto è stata revocata la bizzarra idea di presentare le loro dimissioni in favore di una Giunta tecnica come stabilito da un documento deciso dallo stesso segretario regionale la mattina precedente il consiglio comunale del 17 giugno.

Una tregua armata, dunque, tra Cascella e quella parte del Partito decisa a metterlo in seria difficoltà. Anzi forse si potrebbe parlare di un piccolo punticino a favore dell’ex portavoce di Napolitano, ma la questione si presenta assai complicata, tanto da coinvolgere organismi del partito nei massimi livelli, anche nazionali a cui si aggiunge un silenzio stampa scelto dal segretario regionale. Dunque, per ora si va avanti con un sostanziale “nulla di fatto”, oggettivamente destinato ad allungare i tempi della crisi che purtroppo non è solo politica ma anche amministrativa.