Costruita con fondi europei per valorizzare le bellezze del parco nazionale, dopo circa 6 anni prima è stata vandalizzata e poi data alle fiamme. La storia della postazione da birdwatching sulla foce del fiume Ofanto fra Margherita di Savoia e Barletta finisce così, senza che nessuno abbia sfruttato la torre in legno, una delle tante lungo tutto il corso del fiume che nasce in provincia di Avellino in Campania, secondo l’uso per cui era stata progettata. Di recente avevamo già segnalato che qualcuno avesse rotto la porta d’ingresso per entrare nella struttura e magari passare la notte o in cerca di qualcosa, ma nessuno ha preso provvedimenti concreti. Un comunicato della provincia di Barletta-Andria-Trani rassicurava che ci fosse stato un incremento di vigilanza. Nulla di vero. Tutta la zona del fiume Ofanto che tocca anche i comuni di Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia cade sempre più nel degrado fra colture abusive, eternit, piattaforma in cemento per guadare il fiume nel suo punto più basso, rifiuti, danni al patrimonio storico come per il Caposaldo Cittiglio, utilizzato dell’Esercito Italiano durante la Seconda Guerra Mondiale per controllare l’avanzata dei tedeschi lungo l’Ofanto, e ora in stato di abbandono

Purtroppo adesso nessuno potrà più entrare e ammirare dalla cima di quella torre in legno un panorama che, oltre a racchiudere tutta l’area del parco con le numerose specie animali anche volatili, con la visuale permetteva di vedere anche oltre la città di Barletta, tutto questo a occhio nudo. Adesso basta accedere dalla stradina lungo la SS159, che collega la città del sale con quella della Disfida, per vedere una base in cemento e pietre di mare con delle travi in ferro conficcate nel terreno, travi di legno e altri soldi andati in fumo.