“Ogn’anno, il due novembre, c’è l’usanza per i defunti andare al Cimitero. Ognuno ll’adda fà chesta crianza; ognuno adda tené chistu penziero.” (Totò)

«Chissà perché ma dopo aver letto la nota che finalmente la BARSA in questi giorni (di grande affluenza) potenziarà i propri servizi manutentivi, mi ha fatto ricordare questa splendida poesia e ha provocato in me un senso di rabbia e di risentimento; atteso che la BARSA non dovrebbe occuparsi del Cimitero solo in queste circostanze». Esordisce così il consigliere comunale della Buona Politica Sabino Dicataldo che con una nota ha voluto commentare lo stato del nostro cimitero.

«Una delle opere che rappresentano al meglio il grado di attenzione di una amministrazione per la propria Comunità- prosegue Dicataldo-è certamente il Cimitero Comunale va precisato che il Cimitero Comunale non viene frequentato solo nei giorni di commemorazione ma viene “vissuto” tutto l’anno.

Il rispetto che si deve a questo luogo va ben oltre la doverosa attenzione e dovrebbe essere normale per i frequentatori entrare in un posto accogliente, pulito, ordinato e soprattutto rispettoso per la gente che ci va. Sono mesi che frequento quei luoghi. Sono mesi che vedo entrare gente che puntualmente denuncia disservizi. Sono mesi che cerco di capire come mai nonostante il canone che puntualmente il Comune versa alla Bar.s.a (Barletta Servizi Ambientali) , la cui proprietà societaria e interamente del Comune, si registrano situazioni al limite della sopportazione.
Le erbacce che crescono libere di prosperare e che non vengono tagliate; i viottoli di comunicazione interna che registrano sempre la presenza di rifiuti che nessuno raccoglie; un sistema di controllo da parte dei vigili assolutamente inesistente (va precisato che negli anni passati c’era un vigile preposto in pianta stabile in quel luogo); la presenza di un’area che registra la presenza di cumuli di rifiuti e inerti che nessuno rimuove (nei pressi del Sacrario Militare); l’assoluta e inesistente presenza di un presidio comunale necessario per dare risposte ai cittadini che si sentono letteralmente abbandonati, la mancanza di scale per posizionare fiori o per effettuare pulizie.

L’elenco sarebbe ancora più nutrito, ma mi fermo qui nella speranza che chi è preposto a liquidare le fatture alla BAR.S.A. per lavori eseguiti, si prenda la briga di controllare di persona o di richiedere a chi di competenza un controllo sul campo e non affidato ad un semplice atto cartaceo.

Anche la tutela e la salvaguardia della importantissima area monumentale dovrebbe essere al centro dell’attenzione comune. Qui ci sono le nostre radici, la nostra storia, le testimonianze di protagonisti di coloro che hanno fatto grande la nostra città.

Una cosa però la voglio dire a conclusione di questo mio sfogo che parte da dentro: vorrei invitare tutti i miei colleghi a fare un sopralluogo, non solo in questi giorni ma anche nei mesi che verranno, non come rappresentanti istituzionali, ma come semplici cittadini. Avere attenzione di quei luoghi è avere rispetto di noi stessi anche perché, per citare una frase di Jorge Louis Borges, La morte è un’usanza che tutti, prima o poi, dobbiamo rispettare».