"Annibale, un viaggio"- mostra al Castello

«Caro sindaco Cascella, avrei dovuto scrivere queste due righe da un pezzo. Ma diverse circostanze in ordine di tempo, specie nel rispetto verso la carica elettiva di Primo Cittadino ricoperta da chi aveva conseguito il diploma di ragioniere nello stesso istituto tecnico Cassandro solo due anni prima di me, in quei lontanissimi Anni Settanta, mi hanno sempre consigliato di rinviare. Nell’inutile attesa che la situazione politica ed amministrativa della nostra città migliorasse. Ma invano».  Nino Vinella, voce e volto del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, avvia così la sua lettera aperta rivolta al primo cittadino della città della Disfida.

Nino Vinella

«Tanti, troppi anni sono trascorsi da quando la vita ci ha fatto prendere strade diverse: quarant’anni o giù di lì e tante, troppe le cose accadute qui a Barletta in quest’arco di tempo. E parlo delle cose le più minute ma significative, di quei fatti succedutisi ora per ora, che nemmeno la stampa può restituire alla vera conoscenza od alla memoria» sottolinea Vinella. Già, la stampa: «perché noi due siamo e restiamo sempre giornalisti-ricorda al sindaco di Barletta-quelli che hanno cominciato a scrivere sul Periscopio del Cassandro, e che poi sono diventati l’uno corrispondente della Gazzetta da Barletta per oltre un ventennio e l’altro redattore dell’Unità. Io democristiano e moroteo, Pasquale Cascella da sempre comunista. Io anche bancario, l’ex compagno di ragioneria passato ad altri incarichi pubblici, prima con Massimo D’Alema e poi al Quirinale con il Presidente Giorgio Napolitano. Difficile, impossibile raccontarle poi tutte quante queste cose accadute qui a Barletta in quasi quarant’anni all’attuale sindaco, sindaco pendolare con Roma, la Capitale cuore della sua famiglia e dei suoi momenti migliori, il vero centro della propria esistenza. Raccontare gli umori, i fatti, le cose vere per filo e per segno o piuttosto riferire solo quanto ritenuto interessante al capo dell’Amministrazione? Dubbio tuttora irrisolto, impresa impossibile perfino a chi (tipo l’ex assessore Tonino Rizzi o l’ex vicesindaco Annetta Francabandiera) è stato da sempre compagno di vita personale e politica, poi amministrativa del Sindaco Cascella. Almeno fino alla prima Giunta insediatasi a Palazzo di Città ormai più di tre anni fa. “L’amicizia è un valore” sentimmo pronunciare a Palazzo della Marra nella conferenza-stampa di presentazione. Bene».

Pasquale Cascella
Pasquale Cascella

I fari sono su un evento di stretta attualità: «Caro Sindaco Cascella, molte, troppe cose sono avvenute qui a Barletta in tutto questo tempo, da quei lontanissimi Anni Settanta in poi-sottolinea Vinella- fra queste cose di impervia narrazione per altri, ve n’è una riemersa di prepotenza da un mese: la mostra “Annibale. Un viaggio”, che mi riguarda di persona e di cui ho parlato alla Commissione Controllo e Garanzia in audizione la settimana scorsa. Mostra nata da una delibera di giunta a dicembre scorso (una giunta “rimpastata” anch’essa poche settimane or sono), seguita da un vero e proprio “sciame” di determine a firma della dirigente responsabile, determine che hanno ormai completamente “divorato” lo stanziamento previsto (105.000 euro fra bilancio, regione e tesoreria). Reputo importante affidare alla libertà di stampa, la notizia che riguarda lo svolgimento della mostra in corso ormai da un mese, una mostra che, contrariamente ai compiaciuti commenti finora comparsi, ho fatto verbalizzare dal presidente della Commissione avvocato Marzocca presenti altri due membri (la consigliera Grazia De Sario, il capogruppo del PD Pasquale Ventura, il consigliere Carmine Doronzo) reputo “ruffiana ed incestuosa” per la documentazione che ho avuto modo di esibire e che ancora consegnerò, su richiesta, alla medesima Commissione per un compiuto e complessivo approfondimento dell’intera materia».

Annibale, un viaggio, inaugurazione 1 agosto 2016 (7)

Un approfondimento «che riguarda “cose” accadute ormai vent’anni fa, nel 1997, cose riscontrabili sul piano politico di allora, cose ritenute morte e sepolte, ergo dimenticate o ignorabili, dunque oggettivamente sconosciute al Sindaco Cascella per ovvii motivi (gli stessi da me citati prima) ma che sono amministrativamente e tecnicamente riconducibili nella conoscenza degli atti prodotti a chi, vent’anni fa, ricopriva la carica di vicesindaco in quota PDS nella giunta del sindaco dott. Ruggiero Dimiccoli (La Margherita) e che ancora oggi, vent’anni dopo, al culmine di un preciso percorso nel mondo che ha sempre abitato (anche come segretario Confesercenti) ricopre l’incarico di dirigente ai beni culturali del Comune: la dott.ssa Santa Scommegna. Caro Sindaco Cascella-conclude la lettera- tanto dovevo in omaggio allo spirito di quegli Anni Settanta che ci hanno formato come uomini, di quegli anni dove le coscienze si formavano mentre le ideologie si scontravano, dove alle occupazioni del 1969 faceva da riscontro la voglia e la necessità di essere utili all’Italia. Nella verità e nella giustizia. Di allora e, credo, soprattutto di oggi».