FOTO DI REPERTORIO ©lapresse 09/02/12 Susanna Camusso

Stando agli ultimi dati diffusi dai centri di ricerca, l’economia nella Provincia di Barletta – Andria – Trani sarebbe in crescita, soprattutto grazie all’export. Un segnale che lascia ben sperare ma la domanda a questo punto è: lo stesso andamento positivo si registra anche nella qualità dell’occupazione e nell’applicazione dei diritti? Analizzando i numeri dei centri per l’impiego e quelli dell’ispettorato del lavoro, sembrerebbe proprio di no perché nella Bat un cittadino su tre ha perso il lavoro e nel 42% di aziende agricole controllate sono stati trovati lavoratori “in nero”, in quelle manifatturiere si sale al 66%, se si considerano anche le irregolarità contrattuali.

Serve, dunque, una strategia occupazionale a partire già dalla piattaforma unitaria proposta da Cgil, Cisl e Uil ai Sindaci del territorio. Mercoledì 29 marzo, alla presenza del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, la Cgil lancerà la propria idea per lo sviluppo della Provincia. L’assemblea generale “Lavoro e Diritti, una proposta per il territorio”, è in programma, a partire dalle 16.30, presso la Sala Rossa del Castello Svevo di Barletta.

Prenderanno parte alla discussione: Emmanuele Daluiso, vice presidente Euro*Idees-Bruxelles; Cosimo Matteucci, presidente MGA (Mobilitazione Generale degli Avvocati); Pino Gesmundo, segretario generale Cgil Puglia. Aprirà i lavori il segretario generale della Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis, seguiranno i saluti del sindaco di Barletta, Pasquale Cascella e del Presidente della Provincia Bat, Nicola Giorgino. Modera Michela Alicino. Conclude il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.

«Nel corso dell’assemblea, – spiega Giuseppe Deleonardis, segretario generale Cgil Bat – oltre che analizzare la situazione occupazionale nel territorio, capiremo numeri a parte come stanno davvero le cose dalla voce delle delegate e dei delegati di diverse categorie che interverranno. Ognuno di loro ci racconterà la propria esperienza: dall’addetto del call center che ha deciso di denunciare la carenza dei diritti nel suo lavoro al bracciante che, talvolta, si misura con situazioni di illegalità, per fortuna fenomeno diffuso ma non generalizzato perché in alcune aziende siamo presenti e siamo riusciti a fare una buona contrattazione. Ascolteremo le storie di dipendenti di cooperative che si sono misurati con cambi di appalti senza garanzie e clausole sociali, di lavoratori del commercio e dell’edilizia, quest’ultimo uno dei settori maggiormente travolto dalla crisi e di operai del tessile e manifatturiero, un comparto che in parte è cresciuto ma che deve ancora trovare la strada giusta per l’innovazione tecnologica. A partire dalle storie di questi lavoratori, proveremo a formulare una proposta per il territorio, per il lavoro e per i diritti».