Tornare sulla questione non è piacevole: ormai sono diversi anni che si è sottolineata la problematica riguardante le barriere architettoniche presenti nel Castello di Barletta. Com’è noto una scalinata, anche piuttosto lunga e ripida, consente l’accesso al primo piano, dove è allocato il Museo civico, parte del Polo Museale della città; i sotterranei del castello, adibiti negli ultimi anni a spazio mostre di considerevole fascino e che hanno ospitato mostre anche molto importanti a livello nazionale e internazionale come la recente sul viaggio di Annibale, sono accessibili solo (essendo appunto al piano di sotto) da un percorso piuttosto impervio e complicato dalla parte esterna del Castello, facendo il giro dal fossato: triste soluzione per un disabile, che non può essere la soluzione definitiva. La sala lettura della biblioteca comunale sorge al primo piano ed è praticamente inaccessibile ai disabili a cui viene chiesto, quando questi vi si recano, di fermarsi all’emeroteca al piano terra. Senza parlare dell’impossibilità di raggiungere la parte superiore e godere del panorama. Si sottolineano tali questioni da troppo tempo, ricordando che l’inaccessibilità dei luoghi pubblici è una grave violazione della legge, per citarne una l’art. 24 della L. n. 104/92 riporta l’obbligo per l’ente locale, in questo caso il Comune di Barletta, di garantire l’accessibilità in tutti gli edifici pubblici, e se poi si tratta di luoghi di attrazione turistica la questione è ben più grave poiché si ricorda l’importanza di allargare la fruibilità dei luoghi a tutti.

Le soluzioni messe in pratica finora sono temporanee, chiamiamole pure soluzioni tampone: ci hanno assicurato da Palazzo di Città che quest’Amministrazione ha tutta la volontà di risolvere in via definitiva la questione con la scelta di un sistema con ascensore che permetta di raggiungere i vari piani del Castello, anche perchè è un problema che riguarda anche gli anziani, le mamme con i passeggini e chiunque abbia difficoltà anche temporanea di deambulazione. Tale soluzione è quella auspicata già da diverso tempo, oltre ad apparire come l’unica possibile. Naturalmente questa ha bisogno di un attento studio di progettazione e il confronto con le autorità competenti trattandosi di un bene di valore storico-artistico. Tuttavia, come abbiamo più volte sottolineato, esistono realtà molto più importanti e in vista del Castello di Barletta, altrettanto antiche e di pregio storico in altre città italiane ed europee, in cui l’ascensore  è diventato una parte integrante rendendolo un valore aggiunto alla bellezza architettonica e strutturale. Nella vicina città di Trani, il castello coevo a quello barlettano, di proprietà statale e non comunale, è stato attrezzato con ascensori da diversi anni. Le risorse attualmente sarebbero disponibili, con finanziamenti da parte della Regione Puglia con i fondi strutturali previsti per l’adeguamento di beni storici e teatri, quindi non possiamo perdere il treno anche questa volta. La dirigenza del Settore Cultura assicura l’esistenza già di un’idea progettuale da condividere con la Soprintendenza, che deve valutare e dare il beneplacito all’intervento. Speriamo bene.