Gennaro Calabrese

«Una storia dal triste finale quella del Barletta Social Summer Fest, che ho avuto modo di approfondire poche settimane fa. L’evento avrebbe dovuto svolgersi all’interno del Fossato del Castello il 24 Agosto, il 2 e il 16 settembre e avrebbe previsto la partecipazione di grandi nomi del panorama musicale nazionale e internazionale. La prima serata è stata annullata, mentre la seconda si è svolta in condizioni diverse da quelle pianificate. Come avevo previsto, le probabilità che la serata conclusiva prevista per il 16 settembre si svolgesse erano scarse e in effetti non si è svolta finendo completamente nel dimenticatoio fra in silenzio generale. Un ultimo episodio di una lunga serie che ha caratterizzato questa Estate barlettana da cancellare». Cosi il consigliere comunale del Gruppo Misto Gennaro Calabrese introducendo la nota nella quale traccia un bilancio di quella che è stata l’Estate barlettana appena trascorsa. 

«Quel poco che è stato fatto– prosegue Calabrese– è stato fatto in ritardo, frettolosamente e male semplicemente per dare un contentino ai cittadini, che invece ovviamente si sono accorti del fatto che qualcosa non ha funzionato. Ricordo la Disfida organizzata con pochissimo anticipo e riuscita per quel che possibile solo grazie all’impegno di associazioni e volontari, l’Estate barlettana priva di un programma ricco e soddisfacente di manifestazioni, il bando per l’acquisizione per spettacoli ed eventi all’interno del Fossato del Castello che è andato deserto a causa delle condizioni proibitive che imponeva, il Barletta Social Summer Fest che è praticamente scomparso nel nulla e in ultimo la Notte Bianca annunciata appena tre giorni prima e resa possibile esclusivamente grazie alle attività commerciali che in pochissimo tempo si sono organizzate nel miglior modo possibile».

«Dopo tutti questi flop ciò che sconcerta è il silenzio del sindaco e soprattutto dell’assessore Giuseppe Gammarrota il quale, invece di scusarsi con i cittadini per i danni che sta procurando, continua il suo lavoro di assessore alle Attività produttive e al Turismo come se niente fosse, preoccupandosi piuttosto di mistificare la realtà tramite i mezzi di comunicazione. Invece di ostinarsi a definire Barletta come città turistica quando, come già ho avuto occasione di sottolineare, conta più “viaggiatori” di passaggio o in trasferta che turisti nonostante la sua bellezza, dovrebbe occuparsi di fare ciò che serve per far arrivare la città a un traguardo che per lui, ma solo per lui, è già stato raggiunto. In altre Amministrazioni gli assessori si dimettono per molto meno. Dopo aver collezionato tutta questa serie di fallimenti, onestamente a questo punto mi chiedo: quale sarà il prossimo?»