Osservando la città della Disfida è evidente il segno della Storia lasciato sulle sue mura, sui monumenti, sulle strade e sulle principali e più antiche chiese della città. L’affaccio privilegiato sul mare ed il porto della città furono sicuramente tra i punti a favore dell’espansione templare sul nostro territorio, con un popolo molto devoto e ben disposto all’accoglienza.

In particolare pare che la nostra città sia stata interessata dalla presenza dei crociati dell’Ordine dei Templari a partire dal 1158, con un’espansione che iniziò nel 1169 con il dono della chiesa di Santa Maria Maddalena da parte dell’allora arcivescovo di Trani Bertrando. Prima ospizio per i pellegrini, questo luogo crebbe d’importanza sino alla fine del XII secolo, divenendo poi domus templare capitale, ovvero commendatoria principale in terra di Bari. Questa precettoria divenne nel XIII secolo la capitale della provincia della Puglia, oltre che luogo di residenza dei maestri in provincia. Una chiesa di cui al giorno d’oggi non resta più nulla, perchè fu rasa al suolo per favorire l’espansione dell’attuale chiesa di San Domenico, ma della quale si sa con certezza che fosse “intra moenia Baroli sita” (alcuni documenti parlano anche di un’altra sede templare appartenente alla città di Barletta ma “extra moenia” ndr) e che svolse un ruolo decisivo nella stessa storia dei templari. A livello architettonico la stessa chiesa si articolava in modo da consentire ai templari di svolgere le proprie funzioni, così oltre alla chiesa vera e propria, la domus verso la fine del XIII secolo venne suddivisa in due camere per le cerimonie di ammissione nell’Ordine detta Pavalon e in una camera riservata al maestro provinciale, usata nei giorni in cui questi risiedeva in città.

La domus templare nella nostra città ebbe sicuramente un ruolo determinante, tanto che viene ricordata in diversi documenti per la sua funzione di principale assistenza ai pellegrini, per la quale fu edificato il grande edificio accanto alla chiesa dei Templari, oltre che la funzione di controllo sulle case della terra di Bari e l’intervento in eventuali controversie che sorgevano tra templari e proprietari di altri beni. A testimonianza dell’esistenza e dell’importanza di questa domus uno scritto dell’archivio capitolare della cittadella di Canne della Battaglia.

Numerose fonti storiche citano le città di Barletta e di Brindisi come le principali che consentirono ai cavalieri templari di inviare risorse e tesori conquistati in Terra Santa. Dopo i Vespri Siciliani i Templari nella città della Disfida estesero la propria influenza sul Regno di Napoli, con una posizione ulteriormente rafforzata con il passaggio sotto la dominazione aragonese del Regno di Sicilia. I templari furono arrestati a Barletta nel marzo del 1308 e rinchiusi nel castello, con il processo poi svoltosi a Brindisi nel maggio del 1310.

Non mancano studiosi che si sono contrapposti a queste ricostruzioni storiche, sostenendo che alla base delle suddette tesi ci sarebbe un errore di confusione dell’ordine templare con un altro ordine dell’epoca al quale la chiesa, poi nominata domus templare, fu donata alla città. Insomma le vicende non sono ancora molto chiare, nemmeno a quasi mille anni di distanza, ma a noi piace pensare ad una Barletta un pò misteriosa e perché no, forse sede principale in Puglia di uno degli ordini religiosi più enigmatici di tutti i tempi.