Si avvicina il tanto atteso Natale e in città tutto luccica tra addobbi, illuminazione e felicità. Barletta onora questa festa come si deve, con diversi rituali e tradizioni partiti già dal giorno dell’Immacolata, quando tra frittelle e fanova prende il via il vero divertimento. Per il Natale tutto segue rigorose norme, dall’antivigilia, il 23 dicembre, ci si appresta a realizzare con tutta la famiglia riunita le cartellate e i calzoncelli. I ruoli sono quelli di ogni anno, le nonne di solito sono le uniche ed esclusive addette all’impasto, perché c’è sempre un ingrediente segreto che fa delle loro le cartellate migliori della città. Ingrediente che non sono disposte a rivelare nemmeno sotto tortura e che forse, in una data prestabilita, viene trasmesso alla figlia di turno, che conserverà il segreto sino a nuovo ordine. Si continua così, dalla realizzazione dell’impasto c’è chi procede a stendere la pasta, chi la taglia e ne fa delle graziose striscioline, chi arrotola in deliziose rosette le stesse, fino ad arrivare all’addetto alla friggitura. Dopo il tutto è affidato al gusto e alla fantasia, dal vincotto al miele, per rivestire di dolcezza i manicaretti, dalle noci alla marmellata per riempire i piccoli panini dolci fritti detti calzoncelli.

La vigilia arriva, così il 24 dicembre la tradizione vuole che si torni ai fornelli per una nuova ondata di frittelle, preparate con cura e passate nell’olio bollente poco prima dell’ora di pranzo. Alle 13 tutti a tavola, si pranza velocemente perché il pomeriggio si sa, tra regali e ultimi preparativi non c’è tempo da perdere. A sera la tradizione prevede che si benedica il bambinello, magari nel corso della Santa Messa, per poi portarlo in processione nella sua culla: finalmente è nato. Alla mezzanotte lo scarto dei regali è dedicato interamente ai bambini, con il Babbo Natale di turno che elargisce doni ai più piccoli.

La serata non è ancora terminata, perché il giorno di Natale si attende con criterio, tutti insieme, riuniti a giocare, tra tombolate, giochi da tavolo e dolci. Arriva il giorno, finalmente 25 dicembre in allegria e leggerezza, le strade si riempiono ed è tutto un “Auguri anche a te e famiglia e se non ci vediamo… Buon Anno Nuovo!”. Insomma il Natale è così, sempre lo stesso, ma sempre tanto atteso, un giorno apparentemente semplice ma che nasconde in sé il senso del vivere bene, un senso che dovremmo cercare di osservare ogni giorno dell’anno, perché non solo a Natale bisogna essere più buoni.