La Pasqua è vicina e a Barletta la tradizione non tarda a farsi sentire, soprattutto in tavola. In questi giorni infatti nelle case dei barlettani si respira aria di festa, preparazione, attesa, con la domenica delle Palme alle porte, come primissima festività pasquale.

Nonostante il tempo che passa, la tradizione culinaria continua a tramandarsi di madre in figlia e seppur con qualche variazione, i piatti che adornano le tavole in città sono sempre squisiti e ricchi di sapore. La tradizione pasquale a Barletta inizia in realtà con la domenica della Sacra Spina, quella precedente le Palme, associata al tempo in cui i Trinitari probabilmente giunsero a Barletta. In cucina durante questo periodo di Quaresima si evita la carne, così il sugo si fa di seppia, con grande gioia di tutti gli amanti dei sapori del mare. La domenica delle Palme si procede con lo stesso criterio cucinando in base ai propri gusti sughi di pesce.

La settimana di Pasqua vanta invece una lunghissima tradizione sia dolce che salata, che dai giorni del triduo pasquale si protrae sino alla Pasquetta, il Lunedì dell’Angelo. Nei giorni precedenti la domenica di Pasqua la cucina barlettana segue la tradizione cristiana e nel pieno rispetto del sacrificio di Gesù sulla croce, la carne è bandita.

Domenica di Resurrezione, è grande feste e gioia e per le strade della città invase da profumi, odori e sapori difficilmente dimenticabili. Anticamente in famiglia (soprattutto nelle famiglie benestanti) la festa di Pasqua veniva accolta con un tipico antipasto detto in vernacolo “Beneditt”. Il “benedetto” trae il suo nome proprio dal termine “benedizione”, in quanto simboleggiava la benedizione che il capofamiglia estendeva a questa festività preparando il piatto. Al suo interno una serie di ingredienti freddi tra cui coppa, uova sode, arance, ricotta e altri ingredienti variabili in base ai gusti. Ciascuno di questi rappresentava un concetto, dalla rinascita (le uova), alla ricchezza (la coppa). Ancora oggi immancabili, le scarcelle costituiscono invece uno di quei piatti che resistono al tempo. Le varianti dolci o salate si prediligono in base alle preferenze e prevedono nella prima uova sode, olive, scamorza e molto altro, in quella dolce sempre uova, poi praline e un impasto diverso dal primo, più dolce.

Il piatto forte della tradizione pasquale è però l’agnello al forno con le patate, anticamente realizzato con uova e piselli, alla cosiddetta “pasqualina”. La tavola imbandita con uova sode decorate a mano completa un momento di gioia e condivisione in famiglia. A Barletta, come anche nel resto d’Italia, si attende la Pasquetta con trepidazione. Il Lunedì dell’Angelo è infatti un momento di svago dal quale non ci si può ritirare, da trascorrere in famiglia e con gli amici più cari, possibilmente all’aperto (tempo permettendo), immersi nel verde. L’antica tradizione prevedeva la preparazione di frittate di ogni genere (anche di lampascioni), al giorno d’oggi la tradizione culinaria della Pasquetta si è snellita con carne alla brace da mangiare direttamente in panino in una divertente scampagnata.

Per gli amanti del dolce la tradizione pasquale prevede dolcetti di pasta reale con forme e decorazioni che danno libero sfogo alla fantasia, in passato non poteva mancare la pizza di ricotta, una sorta di torta con una base simile alla frolla ma non troppo dolce, ed una farcitura a piacimento. Per i bambini però oggi come un tempo non possono mancare le uova di cioccolato, ancora più gradite se con una sorpresa al loro interno. Gli adulti assaporano invece le colombe, preferibilmente artigianali. E voi di che tradizione culinaria siete? Conoscete altre ricette segrete della tradizione pasquale?