Ieri sera, presso la Sala Operativa del Commissariato di Barletta, è giunta una richiesta d’aiuto da parte di una giovane donna che riferiva di trovarsi lungo la SS16 e di essere stata malmenata da un suo conoscente, che aveva anche tentato di violentarla; violenza a cui fortunatamente la donna è riuscita a sottrarsi. Raggiunta dai poliziotti della squadra Volante, è stata accompagnata presso il Pronto Soccorso per essere sottoposta alle cure del caso.

Contestualmente, personale della Squadra di Polizia Giudiziaria si è posto alla ricerca dell’uomo ritenuto responsabile del tentativo di violenza sessuale, un andriese di 40 anni residente a Bari, di professione Guardia Particolare Giurata.

In considerazione della gravità dei reati ipotizzati a suo carico, i poliziotti del Commissariato di P.S. di Barletta, con l’ausilio dei poliziotti della Squadra Volante dell’UPGSP della Questura di Bari, si sono recati presso il domicilio del 40enne al fine di procedere, in via cautelativa, anche al ritiro dell’arma di servizio.

Nel corso della perquisizione domiciliare sono stati rinvenuti un pezzo solido di cocaina e due mazzette di banconote, per un totale di 2.360 euro, custodite all’interno del marsupio dell’uomo; la sostanza stupefacente, analizzata presso il Gabinetto Interregionale della Polizia Scientifica di Bari, è risultata avere un peso complessivo di 40 grammi.  La perquisizione, estesa al veicolo nella disponibilità del 40enne, ha consentito di rinvenire altre due dosi di cocaina e 240 euro in contanti.

A seguito di accertamenti, è emerso che l’uomo aveva anche un’abitazione in locazione; anche questo appartamento è stato sottoposto a perquisizione ed i poliziotti, all’interno di uno stanzino, hanno rinvenuto una busta contenente numerose banconote, per un totale di 45.490 euro. L’uomo è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di Bari.

Sono in corso indagini tese ad accertare la provenienza della cospicua somma di denaro, anche in considerazione del fatto che alcune banconote risultavano segnate da inchiostro, tipico segno di riconoscimento di “mazzette civetta” che si attivano in caso di rapina.