La grande vittoria di Michele Emiliano è indubbiamente la vittoria del centrosinistra locale, soprattutto del Partito Democratico. L’allargamento del campo progressista ha dato i suoi frutti. Trombato l’ormai ex consigliere regionale, ma pur sempre consigliere comunale di Barletta, Ruggiero Mennea che non riesce a sfondare proprio nella sua città. Barletta ha eletto ancora una volta due consiglieri alla Regione, oltre al campione di consensi (quasi 12.000 nella BAT) e già consigliere regionale uscente per il PD,  Filippo Caracciolo, viene favorito Giuseppe Tupputi (fratello dell’attuale assessora Rosa) presentatosi nella lista  “Con Emiliano”. Per gli altri nulla da fare.

Non passa, sebbene con una buona performance, l’ex vicesindaco Marcello Lanotte candidato con Forza Italia, sostenuto del senatore Damiani, raccogliendo quasi 5000 preferenze. La “disfida” tra i consiglieri comunali, Carmine Doronzo riferimento per Sinistra Italiana, di opposizione al sindaco Cannito, e il consigliere di maggioranza, da lui sostenuto per queste Regionali, il socialista Rocco Dileo (Emiliano Sindaco di Puglia), finisce con uno zero a zero. Nessuno dei due viene eletto, nonostante il discreto risultato di Doronzo per lo meno nel suo comune, non premiato dal risultato generale della lista Puglia Solidale e Verde. Nonostante l’ottimo risultato favorevole al Referendum, per cui avevano fatto Campagna solo i Pentastellati locali, non si registra un risultato degno di nota per il M5S.

Stiamo aspettando cosa accadrà adesso alla Giunta Cannito, visto che, tutti lo sanno, si attendevano le elezioni regionali per avviare la seconda fase amministrativa, iniziando con un rimpasto degli assessori. Certamente, non si può non tenere conto che la componente “caraccioliana” ne esce rafforzata; sia in maggioranza che all’opposizione, in quanto il Partito Democratico formalmente, per ora, non sostiene Cannito. Tuttavia, il PD è risultato il principale partito della città, oltre che di tutto il territorio. Magari questo aiuterà il pensiero del Sindaco ad orientarsi per una nuova maggioranza, vista anche la sua più volte sostenuta ideologia di centrosinistra. Vuoi o non vuoi i cambiamenti si dovranno fare in Giunta, poiché già troppe caselle erano state lasciate vuote in seguito alle dimissioni di Lasala e Lanotte, anche per sopire i mal di pancia interni; già il consigliere Bufo ha chiesto una rappresentanza in giunta a nome della lista che porta il nome del Sindaco, magari a lui vicina come fu per la nomina a Seccia, tramontata dopo due mesi nel 2018. A proposito dell’ex vicesindaco, interessante sarebbe capire cosa farà adesso.