«Quello che è accaduto questa mattina nella zona del castello e della cattedrale di Barletta è di una gravità inaudita, per quanto le stesse scene si siano viste in molte città, della Puglia e della nostra provincia, da Bari, a Bisceglie, Trani e probabilmente anche altrove». Lo scrive in una dura nota il sindaco di Barletta Cosimo Cannito. «Situazioni come queste ci costringono a prendere provvedimenti che mai avremmo voluto prendere, perché vogliamo tutelare il lavoro insieme alla salute, ma è evidente che le raccomandazioni, gli appelli e le preghiere non bastano. Stiamo pensando di chiudere i giardini del castello e il centro storico, decideremo anche in considerazione di quanto prevederà il nuovo DPCM che sta per essere emanato. Ma è chiaro che, se nonostante la situazione e l’impennata dei contagi, si continuano ad anteporre i propri capricci e interessi alla salute pubblica, vuol dire che non si può e non si deve indugiare oltre, non resta che chiudere. Una conclusione amara, una decisione che, come ho già detto, non avremmo mai voluto prendere, ma non c’è senso di responsabilità, non c’è chi, dall’altra parte, ascolti».

«Per questo – spiega Cannito – ho chiesto al prefetto l’aiuto e la collaborazione di tutte le forze dell’ordine e domani è prevista la riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Quella odierna è stata una giornata particolare, è la festa di Ognissanti e la polizia locale era impegnata in forze al Cimitero per garantire anche lì che non vi fossero assembramenti e situazioni di pericolo. Quando si dice i controlli… Proprio oggi abbiamo comunicato i risultati di quelli effettuati nella serata di ieri e nei giorni scorsi e stasera i vigili sono tornati nella zona del castello e nel centro storico, ma dalle scene che abbiamo visto stamattina penso sia chiaro a tutti che situazioni come quelle rendono necessari ben altri provvedimenti, molto più drastici. Allora io ho il dovere di mettere in sicurezza la nostra comunità, e se il Covid è insidioso e invisibile, la stupidità non lo è e non si può più tollerare, perché le stesse persone che si assembrano, un momento dopo magari scattano e postano foto rivendicando i controlli, come se dovesse passare un domatore di leoni a minacciare e disperdere la folla».