«Mentre prosegue la lotta contro la pandemia, l’Unione Europea ed i Governi di tutti i Paesi membri si preparano, seppur fra molte incertezze, alla possibile ripresa, che è legata anche ai cospicui fondi (750 miliardi di euro) del Next Generation UE, in Italia ribattezzato Recovery Fund. Grazie al pressing fatto dall’Anci sul governo, i Comuni potranno giocare un ruolo nell’individuazione delle linee di sviluppo del piano di rilancio da finanziare con questi fondi e, di conseguenza, nella presentazione di progetti per la ripresa economica e sociale del territorio. Ai fondi destinati al recupero dei danni economici determinati dalla pandemia, si aggiungono i fondi europei del nuovo programma settennale di finanziamenti strutturali che interviene sul nostro territorio attraverso i POR e i PON. La speranza in questi imponenti finanziamenti europei, che possono dare respiro ai cittadini e alle cittadine, è però accompagnata da una buona dose di realismo, visto cio’ che accade sul nostro territorio. Come Consiglieri comunali di Barletta conosciamo le opportunità che questi fondi potrebbero offrire alla nostra Città e alla nostra Provincia, ma, conoscendo la situazione in cui versano gli Enti locali, non possiamo che esprimere la nostra forte preoccupazione sull’effettiva intercettazione degli stessi». A scrivere sono i Consiglieri di Coalizione Civica Barletta Carmine Doronzo, Michelangelo Filannino e Ruggiero Quarto.
«Come abbiamo già denunciato, infatti, questa Amministrazione non è stata in grado di intercettare fondi regionali di ben più modesta entità rispetto a quelli europei, ma comunque fondamentali per Barletta. Le cause di questa incapacità stanno tutte nel limitato orizzonte politico della Giunta Cannito e nella fragilità organizzativa del Comune, più volte ribadita dal Sindaco stesso che, con i suoi Assessori non è riuscito, dopo due anni e mezzo, a organizzare la macchina amministrativa. A questo va aggiunta una gestione autoritaria e miope del Consiglio comunale, per effetto della quale non si interviene sulle questioni vitali per la città, che sono demandate a decisioni di Giunta prese a porte chiuse e senza dibattito. Il Consiglio comunale, invece, può e deve tornare ad essere il luogo principale di dibattito e confronto politico, in cui si discute dei progetti futuri della città e non deve essere una “ratificheria” al servizio della maggioranza».
«La Giunta Cannito, in questi due anni e mezzo, costantemente alle prese con l’emergenza dei meschini conflitti al proprio interno, non ha dedicato tempo alla programmazione e alla strutturazione di piani lungimiranti. Nemmeno la gestione dell’ordinario è stata garantita: l’Amministrazione non è riuscita neanche a dotare la città di strumenti che possono rivelarsi fondamentali per intercettare i fondi che stanno per arrivare. Barletta non ha ancora un Piano urbanistico generale, non ha un Piano urbano della mobilità sostenibile, non ha una dividente demaniale che renda certo il confine costiero, non ha un regolamento di gestione del sottosuolo. Alla luce di questi problemi ormai endemici della maggioranza che guida la città, ci chiediamo: il Comune di Barletta si presenterà con le carte in regola per intercettare bandi ed opportunità offerte dal Recovery Fund e dal nuovo quadro finanziario pluriennale 2021-2027? Chi conosce la severità e la trasparenza della burocrazia europea sa che la concorrenza fra i candidati è molto forte e che prevale chi dimostra adeguata capacità di progettazione, di cofinanziamento, di implementazione e di rendicontazione. La Giunta Cannito dovrebbe affrettarsi a mettere fine alle deroghe, alla filosofia del tirare a campare, allo sbandieramento demagogico di risultati immaginari o fittizi; ora non basterà più fare furbeschi paragoni con il passato, perché il 2021 sarà uno spartiacque fra chi saprà proiettarsi verso il futuro e chi precipiterà in un’arretratezza difficile da redimere».
Il Comune dispone di personale sufficiente alla progettazione e, nello specifico, a quella in campo europeo? Fornirà sin da subito ai 16 tecnici neoassunti gli strumenti e l’adeguato aggiornamento al fine di garantirgli le competenze utili ad affrontare queste sfide? Aprirà un confronto con i giovani professionisti desiderosi di dare un contributo professionale al rilancio progettuale della città e alla sua visione futura? Vi è la consapevolezza che il Fondo “Next Generation UE” non deve servire a rattoppare, ma a dare una prospettiva ai più giovani?  e che sono necessari interventi coraggiosi e radicali? Rifletta il Sindaco e la sua Giunta sulle responsabilità che dovrà assumersi e sappia che dovrà darne conto non ai propri elettori del 2018 ma alle generazioni del prossimo futuro. È lecito ed opportuno attendersi da un Sindaco, in questa situazione di pericolosa emergenza, gesti ispirati al senso di responsabilità ed al rispetto del ruolo istituzionale del Consiglio comunale.