Da cittadino barlettano e da consigliere regionale del gruppo ‘ConE’, mi sembra inevitabile intervenire sulla decisione assunta dal primo cittadino riconducibile ad una crisi amministrativa definita ormai insuperabile. Il sindaco parla di una crisi politica venutasi a creare negli ultimi mesi ma che in realtà da una lettura attenta era facilmente prevedibile sin dal suo insediamento, alle prese con una maggioranza mai veramente stabile, oltre che particolarmente ambigua e ideologicamente frammentaria.Nonostante tutto, l’amministrazione comunale è riuscita a superare piccole e grandi incomprensioni arrivando sino ad oggi, a 18 mesi dalla scadenza naturale del mandato.

Di qui la mia riflessione volta a scongiurare un eventuale commissariamento del comune che, in un momento particolarmente delicato come quello attuale, non giova a nessuno in particolar modo ai cittadini barlettani. Oggi dovremmo occuparci esclusivamente dell’emergenza sanitaria, dovremmo preoccuparci di far convergere energie e intenti nel captare e recuperare i finanziamenti in arrivo, le risorse che in ogni ambito Unione Europea e Regione Puglia stanno mettendo a disposizione per lenire le enormi difficoltà economiche derivanti dall’emergenza pandemica.

È auspicabile, quindi, che si ritrovi subito una maggioranza progressista e riformista che guardi al bene della città e dei cittadini cercando di uscire dalle sabbie mobili in cui la vita politico amministrativa è finita, per ridarle stabilità e tranquillità arrivando a scadenza naturale di mandato. Quel progetto di civismo integrato con tutte le forze politiche che si richiamano al riformismo ed al progressismo risultato vincente anche nelle ultime elezioni regionali, ci deve invitare a riflettere, anteponendo alle logiche politiche personali, la scelta insindacabile dei cittadini elettori.
Tra 18 mesi sarà, invece, inevitabile fermarsi per metabolizzare quanto accaduto sinora, mettere un punto al passato, analizzando ogni singolo errore e aprire ad una nuova stagione, quella nuova primavera che Barletta sogna e merita da tempo, sulla scia di quanto avvenuto nell’alveo regionale.