«L’ex Palazzo delle Poste rappresenta per i Barlettani, e non solo per loro, il simbolo della violenza nazista e dell’ottusa barbarie di ogni guerra che nasce quando al dialogo si sostituisce l’odio e quando gli uomini smettono di parlarsi e iniziano a spararsi l’uno contro l’altro». A scrivere è Riccardo Losappio, Presidente pro tempore del Comitato ex Palazzo delle Poste.

«Esso, però, ci parla anche di quanto le tracce della Storia di cui Barletta è tanto ricca siano state spesso poco curate, trascurate, trattate con superficialità: così è successo che, nella loro tutela, i cittadini (i singoli e le associazioni) siano stati un passo avanti alle diverse amministrazioni che – pure – avrebbero dovuto custodirle gelosamente, farle conoscere, valorizzarle e tramandarle. La confortante notizia di questi giorni è la possibilità, comunicata alla città dal dottor Michele Grimaldi, Direttore dell’Archivio di Stato di Bari e delle sedi di Trani e Barletta, di acquisire attraverso un finanziamento del Ministero della Cultura l’immobile e di adibirlo a sede sussidiaria della locale sezione dell’Archivio di Stato e “a centro culturale del territorio che preveda di mettere a disposizione di associazioni, enti e privati, spazi espositivi”.

Ciò dimostra che una soluzione alternativa all’acquisizione che gravasse esclusivamente sulle casse comunali c’era, a condizione che ci fosse stata la volontà di cercarla e la piena consapevolezza dell’importanza storica e simbolica del palazzo. Ma questo è il passato di cui non ha molto senso – ora – parlare; ora abbiamo il dovere di occuparci del presente e del futuro.

Il “Comitato ex Palazzo delle Poste“, formalmente costituito nel maggio dello scorso anno 2021, accoglie e condivide la proposta del dottor Michele Grimaldi di “creare un centro culturale del territorio” che veda la collaborazione delle associazioni e di altri soggetti del territorio in quanto perfettamente coincidente con la proposta avanzata dallo stesso Comitato di destinare l’ex Palazzo delle Poste a “Casa della Memoria” che, oltre a fare del palazzo la sede prestigiosa per l’intero Sud Italia di un polo museale, di raccogliere e di far conoscere al grande pubblico il patrimonio storico e culturale che il nostro territorio vanta, darebbe nuovo impulso e organicità alla ricerca storica con particolare riferimento alla partecipazione della città di Barletta e dell’intero territorio alla Resistenza e alla Lotta di Liberazione, nonché agli anni dal 1920 sino al secondo Dopoguerra».