Vincenzo Defilippo nasce a Barletta il 29 maggio 1907 da Paolo e Luigia Mascese, in vico Capoccio 29. Con la famiglia, emigra a Longwy, in Francia, nella regione del Grand Est. Lavora come operaio e nel dicembre 1931 sposa Angela Paparusso,  dalla quale ha due figli. Nel 1936, in Spagna scoppia la guerra civile e nel marzo del 1937, il trentenne Vincenzo  si arruola col grado di caporale nella 2ª Compagnia del 2º Battaglione “Garibaldi” (comandato da Albino Marvin) ed impiegato nei reparti anticarro. Almeno 4.000 italiani si arruolarono nel Battaglione Garibaldi, inquadrato nelle Brigate Internazionali.

bandiera del Battaglione Garibaldi
Vico Capoccio, dove nacque Vincenzo Defilippo

La guerra civile spagnola (1936 – 1939) e le Brigate Internazionali

Nel luglio del 1936, l’esercito spagnolo – guidato dal generale Francisco Franco e supportato dalla chiesa cattolica  e dagli aiuti militari di Hitler e Mussolini – si ribella alla Repubblica spagnola e scatena  una guerra civile. La solidarietà internazionale è straordinaria: quasi  60.000 antifascisti provenienti da tutto il mondo  accorrono in Spagna in difesa della Repubblica, andando a formare le Brigate Internazionali,  costituite da operai, studenti, anarchici , liberali, socialisti, comunisti, lavoratori appartenenti  a  52 nazionalità diverse, tutti  animati da spirito di solidarietà verso i repubblicani spagnoli e dalla speranza di porre un freno all’espansione del fenomeno fascista e nazista. A fine guerra, i caduti delle Brigate Internazionali  furono  9.934, mentre 7.686 furono i feriti gravi. Altri 5 mila uomini combatterono in unità dell’esercito repubblicano e almeno altri 20 mila lavorarono nei servizi sanitari o ausiliari.

 

Distintivo delle Frecce Azzurre

Le truppe fasciste in Spagna

Corpo Truppe Volontarie (C.T.V.), fu la denominazione assegnata al  corpo di spedizione italiano, composto in gran parte da volontari, inviato in Spagna a supporto di Francisco Franco e delle forze spagnole nazionaliste, assieme a mezzi corazzati, aerei e navali. Le truppe di terra erano denominate: Divisione “Frecce Nere “, Divisione “Frecce Azzurre”, Divisione “Frecce Verdi” per un totale di 44.000 soldati, suddivisi nelle Legioni “Dio lo vuole!”, “Fiamme Nere”, “Penne Nere” e “Littorio”.

La battaglia di Campillo de Llerena  e la morte di Francesco Defilippo

Campillo de Llerena, è un comune della provincia di Badajoz , comunità autonoma dell’Estremadura, lungo il confine col Portogallo, controllata dalle forze repubblicane. Il 1 ottobre 1936 Campillo è occupata dall’esercito franchista e dalle Divisioni italiane,  costringendo le forze repubblicane alla ritirata verso la Sierra de Argallén, Lázaro e Ávila a nord e la Sierra del Acebuche, Pollos e Traviesa a est. Il 16 febbraio 1938, i garibaldini e i repubblicani spagnoli  tentano di riprendere Campillo, scontrandosi con la 1ª Brigata di Frecce Azzurre, unità mista di italiani e spagnoli, comandata dal colonnello Guassardo. E’ una battaglia che vede coinvolti italiani sui fronti opposti, come spesso accaduto durante la guerra civile. Durante gli scontri, una raffica di mitra uccide il caporale Francesco Defilippo, arruolatosi da appena un anno. I garibaldini e i repubblicani non riuscirono a riconquistare Campillo de Llerena.

Campillo de Llerena. Brigata Frecce Azzurre

La fine della guerra civile spagnola e la dittatura

La guerra civile sconvolse il Paese per quasi tre anni, fino al marzo 1939, quando Francisco Franco – che nel frattempo assunse la guida politica e militare di tutte le forze nazionaliste – entrò nella capitale Madrid, sancendo la fine della guerra e dando inizio alla dittatura, durata  fino al 1975, anno della sua morte.

Si ringrazia il prof. Roberto Tarantino, presidente onorario del Comitato Provinciale Anpi Bat “A. Mascherini e F. Gammarota”.

A seguire, pubblichiamo gli elenchi dei partigiani e soldati barlettani caduti e dispersi durante la guerra di liberazione.

militari e partigiani barlettani

A cura di Tommaso Francavilla