Non solo lo stadio ”Puttilli”. La difficile situazione degli impianti sportivi di Barletta coinvolge anche il ‘‘PalaDisfida”, fiore all’occhiello del territorio che ha attraversato non poche situazioni grottesche nel corso degli ultimi 18 anni. Sì, perché nell’ormai lontano 2004, anno di inaugurazione dell’impianto di via Leopardi, nessuno si sarebbe immaginato che il palazzetto, intitolato al compianto atleta Mario Borgia, sarebbe stato di fatto più indisponibile che al servizio delle società sportive.

Dopo i primi due anni di fatto positivi, con concerti di atleti di livello internazionale e la partecipazione dell’allora Nuova Pallacanestro Barletta al campionato di Serie C2 2004/05, il ”PalaDisfida” sarebbe presto diventato croce, più che delizia, dell’impiantistica del territorio. Nel 2006, il palazzetto fu interessato a prematuri lavori di ristrutturazione dopo un concerto di Renato Zero: il parquet di gioco, già di bassa qualità, fu gravemente danneggiato dalla folla, rendendo impossibile il suo utilizzo per circa due anni. Due anni dopo, il tentativo di rilancio con le Finali Nazionali di Pallacanestro Maschile Under 17 tenutesi a Barletta per due anni consecutive, con le blasonate Milano, Siena, Pesaro, Treviso, Venezia e Virtus Bologna a calcare il nuovo parquet inaugurato con la prestigiosa assegnazione dello scudetto. L’evento sarebbe stato riassegnato a Barletta l’anno successivo, mentre nel 2010 furono i top club Juve Caserta e Maccabi Tel Aviv (più volte campione d’Europa ndr) ad affrontarsi in un incontro amichevole, vinto dalla formazione israeliana per 69-80.

Tutto avrebbe fatto ipotizzare che il ”PalaDisfida” o ”PalaBorgia” sarebbe stato da quel momento utilizzato con maggiore regolarità, ma ben presto la dura realtà si sarebbe rivelata. A bloccare la fruizione dell’impianto, le alte spese richieste dal Comune, che avevano costretto le società sportive, soprattutto quelle di pallacanestro e di pallavolo, a spostarsi nell’ormai vetusto ”PalaMarchiselli”. Il ”PalaDisfida” restava quindi teatro degli incontri delle diverse formazioni di calcio a 5 della città, tra cui Futsal Barletta e Barletta Calcio a 5, che organizzava nel 2016 le Final Eight di Coppa Italia Serie B, proprio nell’anno della storica promozione dei biancorossi di Antonio Dazzaro in Serie A2. Una manifestazione che coinvolgeva le migliori otto società di categoria, tra cui proprio il Barletta Calcio a 5, spinto, nel corso dei suoi tre incontri giocati, da oltre 3000 spettatori.

Si trattava comunque dell’ultimo picco prima di una brusca discesa. Ai già noti problemi economici, si accompagnava la pessima manutenzione del parquet e poi la ripetuta chiusura dell’impianto negli ultimi anni. Prima per indagini relative alla caduta di una porta da gioco, poi per la rottura delle vetrate, infine per la pandemia da Covid 19, che trasformava il ”PalaDisfida” in un hub vaccinale. Priorità alla salute, come giusto che sia, ma sorgono alcuni interrogativi legittimi, soprattutto se si fa un confronto con le altre città vicini. Come mai ad Andria e Trani il rispettivo impianto è stato consegnato molto tempo prima, mentre a Barletta sarà, si spera, usufruibile solo dalla prossima stagione? Del resto ”alternative” si sarebbero potute trovare anche nella città nostrana e non avrebbero costretto le quattro formazioni di calcio a 5 di Barletta a girovagare per tutta la Puglia per trovare un impianto. Emblematico il caso della Futsal Barletta che ha organizzato la fase finale di Coppa Italia in ”casa” al ”PalaColombo” di Ruvo.

Peccato perché adesso Barletta vede parallelamente Cerignola e Andria organizzare l’Europeo Under 21 di volley femminile, nei rispettivi ”PalaTatarella” e ”PalaSport”. Il ”PalaDisfida” avrebbe potuto presentare tranquillamente la sua candidatura, ma non è stata colta un’importante opportunità, l’ennesima, considerando che già precedentemente i vertici della Fipav Puglia avevano sondato la disponibilità di Barletta per importanti incontri amichevoli. Il presente coincide con interventi mirati al corpo basso del palazzetto, che sarà destinato ad attività sportive e laboratori didattici. Uno dei primissimi provvedimenti della nuova amministrazione Cannito che, oltre all’annosa questione ”Puttilli”, dovrà garantire alla città(Covid permettendo) un più stabile utilizzo del ”PalaDisfida”. Una struttura unica nel territorio, vittima di burocrazia e peripezie varie: bella e maledetta.

A cura di Giacomo Colaprice