Sono trascorsi dieci anni dalla scomparsa di Pietro Paolo Mennea. “Velocista, politico e saggista” riporta la targa celebrativa scoperta questa mattina sul muro da cui parte la salita del vaglio, nel centro storico di Barletta, dove il campione olimpionico all’inizio della sua carriera si allenava insieme ai compagni della società sportiva dell’Avis, presieduta all’epoca dal prof. Ruggiero Lattanzio. A rendere omaggio al grande atleta barlettano ci sono le scuole della città, le associazioni sportive, gli amici che gli sono sempre stati a fianco, l’amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Mino Cannito e dall’assessore allo Sport, Marcello Degennaro. “Nessuno come lui” ha ricordato il suo primo allenatore, Franco Mascolo, ripercorrendo le più grandi imprese della Freccia del Sud. Il primato mondiale di 19”72 sui 200 metri stabilito a Città del Messico ha resistito per 17 anni ed ancora nessuno in Europa è riuscito anche solo ad eguagliarlo. Mentre l’incredibile rimonta alle olimpiadi di Mosca del 1980 rimane una delle imprese più emozionanti che lo sport italiano ricordi. Dopo un rapporto non sempre idilliaco, Barletta si riconcilia con il suo grande campione, facendo tesoro dell’immensa eredità non solo sportiva lasciata alla città e alle future generazioni

L’uomo del Sud dal fisico mingherlino capace di salire sulla vetta dell’Olimpo sportivo, costruendo i suoi successi su una infaticabile voglia di superare i propri limiti che ha caratterizzato la sua intera carriera di velocista sin dai primi passi sulle piste di atletica.

Questa mattina la prima delle iniziative con cui l’amministrazione comunale, dopo la recente convenzione con la Fondazione Pietro Mennea, intende rendere omaggio al decennale della scomparsa del grande campione barlettano