Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell’Ambulatorio Popolare Barletta in merito alla rinascita di Piazza Plebiscito:
«Ieri sera Piazza Plebiscito si è riempita di luce, di folla, di parole solenni. L’accensione della corona luminosa sulla statua della Madonna è stata un momento molto partecipato dalla città. Autorità, cerimonia, applausi. Una scena che racconta quanto questo luogo sia oggi sentito. Ed è giusto gioire per una piazza che oggi brilla, che oggi è piena, viva. Ma la luce non nasce mai all’improvviso. Ha sempre una storia alle spalle. Fatta di lavoro, di ostinata presenza quando non c’erano né fotografi né palchi. Una storia che, talvolta, la città sembra non ricordare, con sorprendente distrazione.
C’è stata una Piazza che non era un luogo di incontro, ma un luogo evitato. Buia, abbandonata, segnata da spaccio, degrado, incuria. Ci sono stati anni in cui nessuno si fermava, se non per allontanarsi in fretta. E poi qualcosa è cambiato. Non per magia. Ma per cura. I fondi reperiti attraverso i bandi. Le donazioni dei nostri sostenitori. I sacrifici economici di tanti che hanno creduto in questo luogo prima ancora che tornasse ad essere bello. I lavori affrontati. La fontana restituita. Le piante, la pulizia quotidiana, la presenza costante dei volontari. Le colazioni popolari, le famiglie, i bambini, la vita.
Una piazza che qualcuno, con ironia un po’ frettolosa, ha persino definito “giardino zoologico”. Noi continueremo a chiamarla più semplicemente comunità viva.
A volte ci si innamora del risultato e si dimentica il processo. Si celebra l’effetto e si rimuove la fatica. Si applaude la scena finale, lasciando sullo sfondo chi ha tenuto acceso il cantiere per anni.
Salutiamo con gioia ogni gesto che rende più bella la piazza. Ma continuiamo anche a ricordare, con rispetto e con fermezza, che le piazze non si trasformano per decreto né per cerimonia. Si trasformano per presenza. E la bellezza non è mai solo luce: è responsabilità esercitata anche quando i riflettori si spengono.
Oggi, quella responsabilità, vogliamo nominarla noi, visto che è stata dimenticata: grazie alle nostre volontarie e ai nostri volontari. A chi ogni giorno si spacca la schiena, con il caldo e con la pioggia, senza palchi e senza medaglie, per tenere questa Piazza viva, pulita, accogliente, umana. Questa luce, prima di tutto, è vostra»





































