L’8 settembre 1943 fu reso noto l’armistizio concordato dagli italiani con le truppe anglo-americane, dando l’impressione alla popolazione che quella terribile guerra voluta da Mussolini al fianco della Germania nazista forse terminata, invece il peggio doveva ancora arrivare e si espresse attraverso la ferocia dell’occupazione delle truppe di Hitler. La memoria al centro delle manifestazioni rievocative svoltesi nella giornata di ieri per celebrare quel 12 settembre, quando nel 1943 la città fu protagonista del primo atto di rappresaglia in Italia per mano dei nazisti con l’eccidio di dieci vigili urbani e due netturbini barlettani che pagarono con il proprio sacrificio venendo mitragliati vicino al muro dell’ex edificio postale di Piazza Caduti, che ancora oggi porta a imperitura memoria i fori dei proiettili di quel truce massacro.eccidio vigili 1943 «Torniamo in questa piazza davanti al monumento dei Caduti e alle lapidi che ricordano l’infame violenza nazista contro la nostra gente per adempiere al dovere del ricordo e dell’omaggio ma soprattutto per continuare a riflettere e ad assumere la lezione più profonda che la memoria ci consegna». Così il sindaco Pasquale Cascella in occasione della cerimonia commemorativa per il 73° anniversario della resistenza civile e militare all’occupazione nazista della città di Barletta. Ieri pomeriggio era presente il vice ministro dell’Interno on. Filippo Bubbico, il prefetto della Provincia Barletta-Andria-Trani Clara Minerva, i sindaci di numerosi Comuni con i rispettivi gonfaloni insigniti di medaglie al valore militare e al merito civile, autorità civili e militari e le rappresentanze delle associazioni combattentistiche. Già la mattinata ha avuto inizio con gli onori militari ai soldati caduti nel settembre 1943 a cui è seguita la celebrazione, a cura del Comando della Polizia Locale, del rito religioso nella chiesa di Santa Maria della Vittoria. Poi nel pomeriggio, da Palazzo di Città ha sfilato un corteo verso il monumento ai Caduti di tutte le guerre e al bassorilievo in memoria dei vigili urbani e delle vittime della rappresaglia nazista, per adempiere al consueto atto di omaggio ai caduti con l’apposizione delle corone di alloro, introdotto dal picchetto d’onore militare che ha intonato il ‘Silenzio’.foto1 (3)

«Furono giornate tristi, drammatiche, cruente, quelle dell’undici e del dodici settembre 1943 a Barletta – ha affermato il sindaco nel suo discorso  – ma tutto era iniziato l’otto settembre, quando il paese fu lasciato allo sbando dai vertici istituzionali e militari e calò la notte della Patria. Barletta, allora, cercò la luce, per difendere la patria contro gli uomini della feroce Divisione paracadutisti che il Generalmaresciallo Kesserling aveva fatto scendere dalla Murgia per disarmare la guarnigione militare della città e costituire un fronte contro gli alleati con cui l’Italia aveva appena sottoscritto l’armistizio. Qui i militari e i cittadini seppero da che parte stare, seppero onorare lo spirito nazionale. I tedeschi incontrarono subito una resistenza che fu all’epoca definita ‘temeraria’ e una logica abbietta volle punire mettendo la città a ferro e a fuoco. Quelle giornate su questa terra, che già tanto sangue aveva versato nella prima guerra mondiale per l’unità nazionale, hanno storicamente segnato l’inizio della Resistenza nazionale e contribuito a forgiare i valori poi raccolti nella Costituzione repubblicana». Questa è stata l’occasione anche per ricordare le donne che con la Liberazione conquistarono il diritto al voto. In particolare, si è ricordata Vittoria Titomanlio, eletta alla Costituente nella circoscrizione di Napoli, ma che nella città di Barletta nacque, associando alla sua figura quella delle concittadine Addolorata Sardella e Lucia Corposanto che salvarono un vigile urbano, ancora vivo sotto i corpi nella strage del 1943, il cui valore fu poi riconosciuto con l’assegnazione di medaglie di bronzo alla memoria. 14285616_10209176431141296_1900633783_oL’importanza della memoria che deve aiutare a mettere in pratica gli insegnamenti del passato per evitare errori nel presente, come ha ricordato l’on. Bubbico, che ha anche tenuto a sottolineare la centralità del ruolo delle forze dell’ordine e, in particolare, dei vigili urbani, che proprio in quel 12 settembre di 73 anni fa persero la vita: «Il sacrificio delle dodici vittime – ha detto – affinché venisse posta fine all’invasione straniera, alla prepotenza, a tutela della democrazia, deve guidarci nelle azioni che oggi dobbiamo compiere. Una delle conquiste più importanti dopo la guerra è stata la costituzione dell’Unione Europea, quell’Unione che ha garantito pace e prosperità per decenni e che noi oggi dobbiamo saper rilanciare e valorizzare per superare le difficoltà del presente».

14285375_10209176404820638_1521602049_o

14339924_10209176433341351_998635027_o 14315825_10209176434141371_264955494_o 13271697_10209176439421503_367164965_o 14315658_10209176473062344_1951058136_o