Per la serie “a volte ritornano”, torna a riunirsi lunedì pomeriggio in prima convocazione e martedì per l’eventuale seconda il Consiglio comunale. Ricordiamo che durante l’ultima seduta il sindaco Pasquale Cascella si è dimesso per la non approvazione del Documento Preliminare Programmatico al Piano Urbanistico Generale, poiché al momento i voti favorevoli furono soltanto 16, il quorum necessario per considerare approvata una delibera è di almeno 17 voti: molti gli assenti in maggioranza, soprattutto nel PD. Inutile ricordare che si tratta di un obiettivo programmatico fondamentale, per cui l’Amministrazione ha lavorato per tutti questi cinque anni di mandato.

Ritorna, quindi, tra i punti all’ordine giorno, con altri, come deciso dalla riunione dei capigruppo riunita dalla presidente del Consiglio comunale, Carmela Peschechera, mercoledì 18 aprile. Tra i punti molti debiti fuori Bilancio, voluti proprio dallo stesso Ufficio di presidenza per non lasciare inevase alcune incombenze del Consiglio, che dovrebbe essere l’ultimo di questa consigliatura, visto che il 2 maggio prossimo scadrà il termine di 20 giorni, previsto dalla legge, affinché si confermino o si ritirino le dimissioni del Sindaco. Inseriti anche tra i punti all’ordine del giorno alcune deliberazioni che necessitano di una espressione della massima assise cittadina per scadenze previste e partecipazione a bandi. Ma c’è anche la ratifica del DPP, in tempo per recuperare e il Sindaco anche se confermasse le dimissioni se ne potrebbe andare più a testa alta raggiungendo questo importante obiettivo.

Non può passare in secondo piano, tuttavia, l’espressione di voto contrario dei due consiglieri di opposizione di sinistra, Maria Campese e Carmine Doronzo: loro erano comunque presenti ma hanno espresso parere sfavorevole. «Le questioni più critiche  – sintetizza la Campese – riguardano: 1) un fabbisogno abitativo esorbitante: al 2031 si calcola in oltre 20.000 stanze, per intenderci un’altra nuova-167; 2) il parco urbano sparisce dalla fascia costiera (nei calcoli viene compensato dal parco dell’Ofanto); 3) non viene fatta la verifica degli standard urbanistici (18 mq per abitante fra verde, scuole, centri sociali, etc, dove sono nella nostra città?; 4) non si affronta la questione della tutela delle cortine ottocentesche nel centro urbano (esempio palazzo Tresca); 5) si delocalizzano insediamenti produttivi che insistono su aree appetibili alla residenza; 6) non si prevede l’ampliamento del cimitero; 7) si sottopone al consiglio comunale un DPP non approvato dalla giunta; 8) non si risolve il problema di via dei Muratori; …. Giusto per citarne alcuni».