a cura di Lucia Pepe
«Se io non so cambiare quando le circostanze lo impongono, come posso chiedere agli altri di cambiare?». La citazione di un film (Invictus di Clint Eastwood) è diventata a Barletta l’ispirazione motrice per una mostra collettiva di arte contemporanea dal titolo «Come posso» visitabile fino al 7 febbraio presso il centro culturale Zerouno di via Indipendenza.
A spiegare le motivazioni e i contenuti della collettiva d’arte ai microfoni di Barletta news 24 city c’è Anna Soricaro, curatrice della mostra in corso.
Qual è il leitmotiv che unisce le opere di “Come posso”?
«Alla base della collettiva c’è l’idea del cambiamento e della necessità del cambiamento. ll titolo dell’esposizione è uno sprono ad operare perché c’è sempre qualcosa da fare e nessun cambiamento è impossibile. Le opere d’arte molto frequentemente vengono modificate, si adeguano alle emozioni e sensazioni di chi le crea e come ogni uomo sono tutte diverse: essendo il frutto delle emozioni più intime dell’uomo, cambiano come lui lo impone. Quelle in mostra sono tutte opere d’arte che detengono stratificazioni importanti e grandi cambiamenti per arrivare al risultato finale».
Le opere non hanno nome…
«Esatto. Abbiamo deciso di lasciare l’osservatore libero di trovare la propria idea all’interno dell’opera e per chi lo volesse ci siamo noi dell’Associazione a guidare il visitatore nella spiegazione dei diversi progetti artistici».
Chi sono i quattro artisti che espongono qui le loro idee di cambiamento?
«I quattro artisti prescelti sono Franco Bulfarini, Saverio Feligini, Marco Lazzarini e Daniela Tollis. Franco Bulfarini fa uno studio cromatico molto complesso unito ad uno studio cosmico; ad esempio unisce la semplicità del dripping (le colature di colore) ad un substrato più complesso che dà l’idea del collage ma realizzato sempre con il pennello. Saverio Feligini è un’artista romano che si avvale del collagement e tutto nelle sue opere aleggia, i soggetti sono come sospesi e diventano trappole visive per l’osservatore. Marco Lazzarini vive a Bergamo ma è nato a Siracusa e porta sulla tela con la spatola e con la materia i colori della sua terra natia, il giallo, il grigio, il verde che si accostano in piccoli tratteggi e creano delle vedute che alcune volte sono espressamente paesaggistiche e altre invece a un occhio meno attento potrebbero sembrare più semplicemente delle opere concettuali astratte. Daniela Tollis invece è un’artista romana giovanissima che crea ex novo la carta individuandone colore e forma e pressando i fogli in piastre di plexiglass».
Qual è il lavoro dell’Associazione Zerouno sul territorio?
«L’associazione è a Barletta da undici anni e organizza progetti di cultura e intercultura inerenti all’arte contemporanea. In questo periodo stiamo anche collaborando con uno spazio artistico alle Canarie per uno scambio artistico».




















































