All’interno del ricco programma di eventi dedicati al 514º anniversario della Disfida di Barletta organizzato dal Comune e dalla Cooperativa Setterue, particolare attenzione merita l’esposizione de “La Spada di Ettore Fieramosca” presso la Cantina della Sfida, dall’1 al 10 settembre, tutti i giorni con ingresso gratuito e orario continuato dalle 10 alle 22. L’allestimento è curato dalla DIDA.ART srl, impresa culturale del territorio, fondata da storiche dell’arte ed esperte in gestione dei beni culturali, che hanno deciso di supportare la Disfida di Barletta, mettendo a disposizione le proprie competenze per valorizzare il patrimonio storico e storico-artistico della città, anche in vista del progetto triennale dedicato alla rievocazione e presentato per l’Avviso della Regione Puglia per le Attività Culturali. La spada esposta è una riproduzione concessa dal Comune di Capua dell’originale attribuita a Ettore Fieramosca e conservata nel Museo di Capodimonte, già protagonista della mostra “La spada e la battaglia” tenutasi nel 2014 presso Palazzo Della Marra.

La sua collocazione, nelle intenzioni della DIDA.ART, è pensata al fine di evidenziare il legame simbolico sia con il monumento “Fieramosca e La Motte” (1867) recentemente restaurato, opera dello scultore romano Achille Stocchi, sia con gli spazi della Cantina della Sfida in cui secondo la tradizione tutto ebbe inizio. Il 15 gennaio 1503 la storica osteria, detta casa di Veleno, avrebbe infatti ospitato un banchetto in onore dei francesi che erano stati sconfitti dagli spagnoli. Il francese La Motte contestò in questa sede il valore dei combattenti italiani, accusandoli di codardia. Lo spagnolo Íñigo López de Ayala di contro difese con forza gli italiani, affermando che potevano essere comparati ai francesi quanto a valore. Si decise così di risolvere la disputa con un duello: il 13 febbraio 1503 si svolse la “Disfida di Barletta” con lo scontro tra tredici cavalieri italiani, guidati da Ettore Fieramosca, e tredici cavalieri francesi. Protagonista indiscusso del combattimento, mitizzato nella cultura risorgimentale e nel romanzo di Massimo D’Azeglio, ritratto nella cinematografia e nell’arte, fu il condottiero Ettore Fieramosca, nato a Capua e morto a Valladolid nel 1515.

Il contributo del Comune di Capua attraverso il prestito della spada testimonia il forte legame che tra le due città si sta instaurando, all’insegna di un evento storico che è destinato ad assumere una dimensione sempre più sovra-regionale. Nelle intenzioni del Sindaco Pasquale Cascella e dell’Assessore al Turismo Giuseppe Gammarota vi è difatti anche la volontà, a partire dal programma di quest’anno, di incentivare una rete di rapporti con le città da cui i 13 cavalieri protagonisti della Disfida provenivano, al fine di moltiplicare e potenziare l’effetto di “propagazione” di quello che per Barletta è di fatto un evento distintivo.

Come sottolinea lo storico dell’arte Ester De Rosa della DIDA.ART “la spada presenta un’elsa composta da due rami, simmetrici tra loro, curvati verso la lama; tra il punto in cui questi due rami si congiungono al manico ed il forte della lama vera e propria, un tratto del codolo serba incisa in caratteri maiuscoli la scritta “ETTORE FIERAMOSCA DI CAPUA“. Il pomo centrale, di sezione cruciforme presenta una forma che si ripete nei due pomi terminali ed è caratterizzato da un intaglio dal profilo estremamente sobrio. La spada appare proporzionata e dotata di una caratteristica ornamentazione visibile anche in alcuni dettagli come i fori di alleggerimento praticati nella costolatura di rinforzo della lama e che seguono, nel profilo, motivi ornamentali comuni della prima meta del XVI secolo”. L’esposizione, curata da Ester De Rosa e Annalisa Canale, ha coinvolto anche i restanti spazi della Cantina, al fine di conferire un aspetto alternativo e offrire nuovi punti di vista su questi ambienti carichi di storia per la città.