Anche quest’anno l’artista prof. Paolo Vitali ha voluto rappresentare la scena della Natività, con un proprio personale presepe, dandogli però un tocco di particolarità attraverso un messaggio pervaso da un fiducioso ottimismo per il futuro. Più che altro una speranza di ogni buon essere umano. L’esecuzione è quella di un tradizionale presepe, con grotta, statuine, pecore e angeli, che si contrastano con le tinte più scure utilizzate per il cielo. La profondità dell’artista, a cui ci ha abituato attraverso la lettura delle sue opere che si vogliono rendere testimoni del proprio tempo, questa volta si sofferma sulla assurdità della guerra, in Medio Oriente ma non solo, con la richiesta di pace e di uguaglianza con l’utilizzo di oltre 20 bambini in girotondo, rallegrati dal valore conciliante e universale della musica. Nei prossimi giorni il presepe sarà esposto nell’atrio del Palazzo Della Marra, accompagnato dalla descrizione che l’artista stesso ha voluto offrirci.25400741_10213225777532425_936183598_o

«Nella grotta la mangiatoia e vuota. Il bambinello è stato attratto da una misteriosa melodia e, sotto lo sguardo malinconico dei suoi genitori, la segue provocando un ribaltamento dei ruoli. Non aspetta più l’arrivo della gente, ma è egli stesso che si dirige verso di loro. Ad attenderlo ci sono decine di altri bambini festanti che stanno improvvisando un girotondo di pace. Vengono da ogni parte del mondo ed ognuno di loro, mescolando la propria origine con gli altri, porta con sé un messaggio di uguaglianza. La seconda parte del presepe, in netto contrasto con la prima, mette in evidenza l’immagine violenta di distruzione e di morte di una delle tante città martire del Medio Oriente che ogni giorno subiscono atrocità indescrivibili sotto i nostri occhi ormai anestetizzati.

25400768_10213225784972611_1794037856_oChissà se un giorno – questa la speranza fiduciosa di Vitali, raccogliendosi in un augurio sicuramente condiviso da tutti – potrò realizzare un presepe senza questa seconda parte. L’auspicio di una pace universale è una speranza».25401069_10213225782972561_206976417_o