Anche il Teatro “G. Curci” si apre al vernacolo barlettano, la “madrelingua” popolare che sottolinea il legame dell’identità territoriale con la forma artistica alta come la commedia. Il via in conferenza stampa, questa mattina presso Palazzo di Città, la mini-rassegna del “Teatro Amatoriale in Vernacolo”, che partirà già venerdì 20 gennaio.

L’assessore alla Cultura, Oronzo Cilli, ha accolto quella che fu la proposta lanciata dal sindaco Mino Cannito già in campagna elettorale: «Un progetto per conservare la lingua barlettana – ha ricordato lo stesso Cannito – anche perché i nostri ragazzi devono conoscere i nostri termini che appartengono alla nostra storia e alla nostra memoria». Il lavoro è affidato a tre compagnie di attori locali, che già in passato hanno avuto modo di esprimersi in altri luoghi con grande successo.

L’appuntamento di venerdì prossimo è affidato alla Compagnia Teatrale Kukattori, con la commedia “Figgh e N’pout” scritta da Nicola Cavaliere, con la regia di Giancarlo Gianfrancesco; il secondo appuntamento il 15 febbraio, con la compagnia de “Gli Attori Comici Barlettani” con Tonino Acconciaioco nella commedia “U Malatt Arricchiscuot”, con la regia di Giacomo Caporusso; l’ultimo appuntamento è per il 24 marzo con “A’ Navicule Sta’ Vacande” dell’ Associazione Culturale Teatrale Attori Spontanei Barlettani, per la regia di Michele Cafagna.

«Il Teatro Pubblico Pugliese si rende conto – ha concluso Cannito – che è necessario fare questi spettacoli che appartengono al popolo, non in una forma elitaria di teatro, ma una che appartiene alla nostra città».