È proprio il caso di dirlo: «La cera si consuma e la processione non cammina», soprattutto nel periodo della festa patronale sembra appropriato. Tuttavia, il riferimento qui è alla crisi di Palazzo di Città, tutta interna alla maggioranza del sindaco Cannito. Il tavolo politico, convocato negli scorsi giorni, non è riuscito a partorire una soluzione: restano le posizioni già note, cioè che sette consiglieri di maggioranza hanno deciso di offrire solo l’appoggio esterno all’Amministrazione, oltre alle dimissioni dei tre assessori di cui abbiamo già prontamente dato notizia negli scorsi giorni.

Almeno per ora, a quanto pare, non ci saranno sostituzioni né degli assessori dimissionari, né del resto della Giunta. Novità è che finalmente si è costituito un nuovo gruppo consiliare “Cantiere Barletta” di tutti i consiglieri dissidenti vicini, anche se non ufficialmente, al consigliere regionale Filippo Caracciolo; inoltre, il presidente del Consiglio comunale, Sabino Dicataldo, ha annunciato l’abbandono della maggioranza.

Questa volta la sanatura sembra ancora più difficile, per una crisi che in realtà si è aperta fin dall’insediamento di questa maggioranza consiliare. Bisognerà vedere se ci sarà il “colpo di reni” di Cannito anche questa volta, e soprattutto, se basterà; la maggioranza non c’è più, se non con l’appoggio esterno su cui non si può contare per arrivare lontano. Cannito traballa davvero, la riconferma dell’amministratore unico Bar.S.A. in Michele Cianci è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Tuttavia, il bagliore di ottimismo potrebbe pervadere alcuni consiglieri, e anche lo stesso Sindaco, per cui la crisi potrebbe rientrare, perché non esistono motivi seri, se non di prova muscolare, per il permanere in posizione critica di questa nuova formazione consiliare. Chi è vicino a Cannito ritiene che l’azzeramento della Giunta potrebbe essere una soluzione. Intanto, pare che qualcuno stia scaldando i motori in vista di eventuali Primarie.