La polemica politica questi giorni ha ripreso fiato in seguito al cosiddetto affaire Palazzo della Disfida, scaturito dalla stampa locale e apertosi durante il Consiglio comunale di lunedì scorso. Il ritiro della delibera con cui la Giunta rinunciava al diritto di prelazione per l’ente comunale nell’acquisto di un appartamento al primo piano del palazzo (Palazzo Damato), proprio sopra alla Cantina dove avvenne, secondo la tradizione, l’Offesa da cui scaturì la famosa Disfida del 1503. In seguito al pronunciamento del consiglio comunale tutto, opposizione e maggioranza, l’atto è stato ritirato, anzi si dovrà pensare all’acquisto.

Ora il sindaco Cannito dovrà necessariamente considerare le dimissioni dell’assessore Lasala, che voleva acquistare l’immobile privatamente; in alternativa dovrà richiederle lui stesso all’assessore. Poco male se la Giunta dovrà liberarsi di un esponente che già aveva creato qualche imbarazzo. Comunque, appare ovvio che adesso l’unico passo sarà quello di provvedere all’acquisto dell’appartamento di 205.000 €, con l’appoggio dei consiglieri comunali. Certo, l’acquisto non può sfuggire a un discorso di utilità futura anche per un ente pubblico; si è già in possesso di così tanti immobili storici comunali praticamente abbandonati poiché non si hanno i soldi necessari al loro recupero.

Ma l’utilità ci viene da una proposta già lanciata in sede consiliare per l’approvazione del Bilancio di previsione lo scorso 30 dicembre, nelle parole del consigliere Giuseppe Bufo. La creazione della ormai famosa Fondazione (detta di partecipazione) necessita di un contributo alla stessa da parte del socio Comune di Barletta di un valore superiore ai 100.000 € (volendone essere socio al 51 %) per un totale di 200.000 €. Almeno sulla carta. Direi che con l’acquisto di questo immobile si potrebbe facilmente rientrare in questa procedura, fissandone perciò necessariamente la sede per la nascitura Fondazione. Questo lascia pochi margini di immaginare fantasiosi utilizzi di quegli spazi che non sono il palazzo della disfida, ma un appartamento al di sopra della cantina che forse è stata l’origine di quello che diventerà il simbolo di questa città.