Il diritto di voto, uno dei diritti insindacabili sanciti dalla nostra Costituzione, il diritto di esprimere il proprio parere, era questo il diritto che avrebbe voluto esercitare Piero, uno dei tanti italiani che vivono all’estero, è questo il diritto che gli è stato negato in occasione del prossimo Referendum Costituzionale. Piero Pastore è un cittadino italiano, di origini barlettane che vive in Svezia e informatosi preventivamente sulle modalità di accesso al voto dall’estero (normativa del 27 dicembre 2001, n. 459), aveva richiesto il suo plico con l’anticipo richiesto per legge. Non essendogli giunto entro il termine previsto il materiale occorrente alla votazione, Piero aveva sollecitato nuovamente l’ambasciata, come disposto per legge, ricevendo rassicuranti risposte, che gli garantivano che il duplicato gli sarebbe pervenuto nel minor tempo possibile e ovviamente entro i limiti per potergli consentire poi di votare.

Il termine ultimo per la votazione dall’estero erano le 16 del 1° dicembre, così esattamente qualche minuto prima dello scadere di tale termine, Piero ha ricevuto il suo “bel plico”, direttamente al suo indirizzo in Svezia, peccato che nel tempo rimanente sino alle 16 non sarebbe riuscito forse nemmeno a compilare la scheda, né tantomeno avrebbe avuto il tempo necessario a raggiungere l’ambasciata per consegnare la sua scheda.

Il barlettano ha così deciso di lanciare un appello via diretta facebook alle autorità italiane, all’amministrazione barlettana e alla stampa, lamentando la negazione di un diritto sacro ed inviolabile come quello del voto. «Il mio disappunto – ha dichiarato Piero Pastore – è incentrato sulla tempistica di comunicazione tra i vari uffici, sulla defezione burocratica e di fatto sulla negazione di un diritto sancito dalla stessa costituzione».

Numerosi i casi simili lamentati dagli italiani residenti all’estero, che hanno ricevuto il materiale per posta ordinaria e non tramite raccomandata, come dovrebbe invece essere previsto per un documento di tale rilevanza. Anche Striscia la Notizia ha dato voce in questi giorni alle rimostranze degli italiani dall’estero che hanno ricevuto schede “non vidimate” così come sancisce la legge ma numerosi sono ancora i dubbi e le perplessità sui sistemi di voto dall’estero che potrebbero forse essere più sicuri ed efficaci solo tramite via telematica.

Un frame dell'appello lanciato su facebook da Piero Pastore