«Gli accadimenti politici degli ultimi giorni “insulsi” e per certi versi “schizofrenici” consolidano – è questo l’intervento del presidente del Movimento della Buona Politica, Sabino Dicataldo – in noi un amaro convincimento: nella coalizione di centro sinistra a Barletta, un pezzo importante quale il PD al momento non c’è! Non c’è con la testa, non c’è nelle richieste che avanza, semplicemente non c’è! Visto che ogni volta che prova ad indicare una strategia politica, arriva a stretto giro il contrordine che annulla il precedente. Non c’è il PD nella sua funzione di “collante” di un centrosinistra che già era andato in frantumi nel 2013 e che nella nuova esperienza amministrativa targata Pasquale Cascella lo avrebbe voluto impegnato a fianco del “sindaco venuto da Roma” a ricostruire “il campo del centro sinistra”, assurgendosi a portavoce di un confronto politico volto a sanare la frattura maturata con la precedente esperienza amministrativa.

La fiducia riposta dal Movimento de “La Buona Politica” nel partito di maggioranza relativa è stata in questi anni sempre alta, a tutti i livelli, da quello cittadino a quello regionale. Una fiducia che quest’ultima crisi politica ha fatto sciogliere come neve al sole! In un quadro politico ormai preoccupante a tutti i livelli, compreso quello nazionale, si crede veramente di poter trattare le forze politiche di coalizione e dunque le persone che le rappresentano, come degli automi pronti a ripetere meccanicamente ciò che altri impongono dall’alto? Si può pensare di trattare gli alleati come “figli di un dio minore” pronti a dichiarare “obbedienza sciocca” su scelte prese unilateralmente, nelle segrete stanze di pseudo tavoli politici, organizzati senza la partecipazione e il confronto con tutte le forze politiche di coalizione, che è opportuno ricordare ancora una volta, tutte assieme sono state le artefici dell’elezione di Pasquale Cascella a Sindaco della nostra città? Davvero dobbiamo rassegnarci a questo modo di pensare e fare politica? Circa quattro mesi fa il PD locale, autonomamente , ha deciso attraverso un azione di forza, che era giunto il momento di passare alla nomina di una giunta politica opzionando per primo la ridistribuzione delle deleghe secondo una concezione tutta politica del nuovo percorso amministrativo. Era importante mandare un segnale forte e chiaro di supremazia politica, non curandosi del lavoro svolto dalle altre forze politiche di coalizione con i rispettivi assessori. Ora, dopo solo quattro mesi, qualcuno ha deciso che bisogna far morire l’attuale “Giunta Politica” (figlia di quella Partitica) e passare ad una “Giunta Tecnica”, con assessori tecnici, di alto profilo, nominati e individuati direttamente dal Sindaco (non si capisce cosa vuol dire!) sganciandosi da ciò che fino ad ora si è fatto; bloccando “il manovratore” e i lavori in corso con il rischio concreto di mortificare quanto avviato, con il rischio di determinare una paralisi amministrativa insopportabile atteso che siamo ormai nella fase finale di mandato e si dovrebbe pensare solo a “consolidare, monitorare e chiudere” quanto già avviato. Bene ha fatto il Sindaco a rimettere al mittente questa “proposta insulsa” che danneggia i cittadini, l’immagine personale e quella politica della città. Siamo certi che i cittadini visto il particolare momento storico, avranno la voglia, di riflettere su ciò che sta accadendo, premesso che, ed è un bene ricordarlo, al PD nelle varie competizioni elettorali è stato sempre garantito il nostro appoggio politico, chiaro ed onesto! Lo abbiamo fatto – conclude Dicataldo – alle ultime elezioni regionali sostenendo pubblicamente i due candidati del territorio, lo abbiamo fatto anche alle ultime elezioni europee. Fortemente delusi dell’inaffidabilità politica del PD locale prendiamo da esso le dovute distanze e facciamo appello a tutti coloro che condividono con noi questa amara riflessione affinché si dia il via ad una nuova progettualità politica capace davvero di aggregare quelle forze responsabili che mirano a dare stabilità amministrativa alla nostra città».