«Cavalli e bandiere. Dame e cavalieri. Scintille, tuoni, spade ed armature. Gli occhi dei bambini si incantano davanti ad una colonna di fuoco che tumultuosa si erge sulle loro teste, mentre l’odore pungente della benzina invade le loro narici. Tutt’intorno è festa. Ma, passato il corteo, ci si sente come dopo aver scartato un pacchetto che non contiene il regalo tanto desiderato, sapendo che bisognerà attendere un altro anno e sperare di essere più fortunati». A scrivere sono Emanuele Caldarola, Pasquale Signorile e il gruppo Attivisti 5 Stelle Barletta. «Da tempo ormai la celebrazione della Disfida rappresenta l’evento più atteso dell’estate barlettana -spiegano in una nota- ma, come questa, soffre di una cronica mancanza di programmazione, dell’assenza di una qualsiasi progettualità a lungo termine che trasformi tale eredità storica in un attrattore turistico attorno al quale valorizzare tutto il patrimonio culturale della città. L’amministrazione Cascella ha gestito l’organizzazione della Disfida con fare schizofrenico, talora con affidamenti diretti, altre volte con bandi pubblici assegnati in tutta fretta pochi giorni prima della manifestazione». La tesi di fondo? «Servono sin da subito regole chiare e trasparenti e noi abbiamo elaborato delle proposte che saranno illustrate nel corso di un incontro pubblico venerdì 15 dicembre alle ore 19:00 presso il ristorante “Il Covo delle Sirene” in via Mura S. Cataldo. Saranno presenti Gianluca Bozzetti, portavoce M5S alla regione Puglia e vicepresidente della Commissione VI (Cultura) e l’avv. Nicola Luongo, portavoce consigliere comunale di Canosa di Puglia, città che si avvale di una fondazione per la tutela e valorizzazione dei propri siti archeologici».

evento attivisti 5 stelle disfida barletta

A pagare, secondo gli attivisti, è la cittadinanza: «I risultati sono evidenti: coinvolgimento all’ultimo minuto dei cittadini, scarsa interazione con le comunità limitrofe, fallimento della vocazione turistica della nostra città. Per cambiare rotta occorre sviluppare un progetto sovra-locale che, aumentando l’interesse dell’evento, porti ricadute, anche economiche, sull’intero territorio. L’amministrazione ha intrapreso, nel marzo dello scorso anno, un travagliato percorso per la creazione di una fondazione, che inizialmente ha visto il coinvolgimento di figure di spicco nazionale e locale per poi impantanarsi in una palude di mancate volontà politiche» ripercorre il comunicato stampa. Che termina con un interrogativo: «È la fondazione la risposta che la città sta cercando? Non è detto. Una fondazione è cosa assai complessa da realizzare ed i rischi sono molteplici: clientelismo, politicizzazione, sostenibilità economica. Sono numerosi gli esempi di fondazioni fallite, trasformate in bacini elettorali o utilizzate per aggirare i vincoli finanziari imposti agli enti locali».